Vittime a Kabul, il Web saluti i nostri soldati
Come già accaduto nel 2003 il Web rende omaggio ai caduti italiani.
Già con Nasiriya e con la morte dei 19 soldati nel 2003 il Web aveva fatto sentire la voce di cordolio e vicinanza alle famiglie dei caduti. In questi giorni si ripete un'altra triste storia che vede mogli, mamme e figli dare l'ultimo saluto ai sei soldati parà italiani vittime dell'ennesimo attacco terroristico a truppe in missione di pace. L'attentato - rivendicato - è ad opera dei talebani.
Non c'è quotidiano online che non ne parli e pur non essendo notizia prettamente tecnica anche le testate che trattano temi tecnologici e informatici hanno dedicato piccoli spazi alla tragedia: l'eco è mondiale ma per noi compatrioti la notizia ha decisamente colpito tutti a 360°.
Il 17 settembre 2009 passerà alla storia come il 12 novembre 2003, data dell'attentato di Nasiriya.
Oltre ai volti delle sei vittime è una foto in particolare che oggi fa il giro del mondo: il piccolo Simone Valente onora il padre indossando il berretto del parà caduto. Domani - giornata di lutto nazionale - in mattinata i funerali di stato; nelle scuole e negli uffici pubblici sarà osservato un minuto di silenzio.
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5 commenti a "Vittime a Kabul, il Web saluti i nostri soldati":
secondo me queste non sono missioni di pace! e poi chi ve l'ha chiesto di
portare la pace in quei posti?!!?!? mi dispiace dirlo ma loro sono animali!
lasciateli nelle loro condizioni ed un giorno saranno loro a chiedere aiuto.
questa è una guerra per soldi... probabilmente come tutte quelle passate
presenti e future! agli americani non è bastata la batosta in vietnam, ne
vogliono un'altra in medio oriente e saranno accontentati.
Come non QUOTARE
Ogni 7 ore muore un operaio sul luogo di lavoro.
Quasi ogni giorno si ripete un'altra triste storia che vede mogli, mamme
e figli dare l'ultimo saluto ai loro cari.
PERCHE' PER I SOLI MILITARI IL LUTTO NAZIONALE?
hai assolutamente ragione e tocchi un tema a me molto vicino e caro.
non so perchè sia è così, forse è un fatto cultura... certo è triste, concordo.
quoto in assoluto Daniele!
ps. io non ce l'ho ovviamente con i militari, ma con la guerra! perchè penso che
nessun militare, pur avendo scelto quel lavoro sia tranquillo e beato quando
viene avvisato che dovrà partire.