WebTheatre/ YouTube, Viacom e i vampiri
Via alle rielaborazioni degli elementi presi in prestito dagli altri media. Da Twilight interattivo a 8 bit alle webserie che si dotano di una dimensione in più.
È stata una settimana stranamente intensa per il legame che la televisione si trova a dover stringere con la rete. Su tutto ha regnato la definizione della causa tra Google e Viacom, o quanto meno la prima sentenza in materia. Il fatto che non sia considerabile come reato la pubblicazione online di contenuti protetti da copyright fino a che il legittimo proprietario non ne richieda la rimozione consente di continuare la contaminazione tra rete e televisione così come l'abbiamo conosciuta.
La televisione, negli stati Uniti almeno, sta già transitando le sue idee produttive in una dimensione da rete, soprattutto dal lato indipendente. A dimostrarlo, non bastasse il profluvio di produzioni web, è stato anche l'ultimo Independent Television Festival nel quale le webserie presentate erano decisamente maggiori (per quantità) delle produzioni meramente televisive. Gli indipendenti preferiscono la rete e non era difficile da intuire visti i costi (minori) e il pubblico (maggiore).
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