Whatsapp e la truffa del sangue per una bimba malata
Circola da ormai settimane una bufala via Whatsapp dove una famiglia chiede sangue per una piccola paziente.
E' una bufala, non esiste la bimba interpellata e non esiste l'emergenza sangue... perfortuna! Il messaggio, inoltrato e rimbalzato su centinaia di account, recita così: "Sms da medico del pronto soccorso di Feltre: mi hanno chiesto di diffonderlo dal policlinico per il reparto di pediatria. C'è bisogno di sangue A rh negativo per una bimba che sta male. Aiutate a diffonderlo. La referente è Elisa Montagnoli. Mandalo ai tuoi contatti Whatsapp per favore. Grazie!".
Tale è stata ridondanza del messaggio che la stessa Usl2 di Feltre ha dovuto rilasciare un comunicato di smentita. "Le esigenze trasfusionali dei pazienti sono gestite e soddisfatte dal Centro Trasfusionale, il quale si interfaccia direttamente con le Associazioni dei donatori di sangue che hanno strumenti organizzativi tarati sia per garantire il costante flusso di donatori sia per rispondere a particolari bisogni. Non vengono certi diffusi appelli per WhatsApp" e in effetti ai più attenti non è sfuggiata la particolarità del mezzo di comunicazione ed è emerso il dubbio di una bufala.
Il numero di telefono di riferimento comparso in calce al messaggio risulta irragiungibile dopo il comunicato dell'Asl.
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