Guide: passo per passo

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Un corretto raffreddamento del PC

CPU/Motherboard...
PREMESSA: se non conoscete il significato di qualche parola consultate il nostro Glossario.

PERCHÉ VERIFICARE SE IL PC È CORRETTAMENTE RAFFREDDATO O NO?
Spesso i problemi dei sistemi operativi Windows hanno origine di natura software; tuttavia esistono molte circostanze in cui, nonostante vari tentativi, anche quello estremo di formattare e reinstallare, un PC continua a malfunzionare. Per verificare se il problema deriva proprio da un cattivo smaltimento del calore, si possono usare metodi empirici, software e fisici. Vediamo come.


METODI EMPIRICI
Per metodo empirico intendo la verifica, con le mani, della temperatura del case. Quando esso comincia ad essere tiepido, è già un cattivo segno, in quanto almeno il metallo che custodisce l'interno del PC deve mantenersi il più possibile a temperatura ambiente. Il metallo è un ottimo conduttore di calore, quindi dovrebbe raffreddarsi più velocemente degli altri materiali presenti all'interno di un computer; se rimane caldo persino l'acciaio, pensate la plastica della scheda madre...


METODI SOFTWARE
Siccome questo meccanismo somiglia un po' al misurarsi la febbre toccandosi la fronte, le schede madri dei PC prodotte negli ultimi 4 anni sono dotate di uno o più sensori per la rilevazione delle temperature, di sicuro non precisi, ma in grado di fornire una valida indicazione della situazione termica del PC. Le temperature massime consigliate sopportate dai vari componenti variano da modello a modello, in genere, a titolo puramente esplicativo, non vanno superati i 70°C sulla CPU (ma E' OBBLIGATORIO informarsi bene), 55°C sugli HD e 45°C sulla scheda madre.


METODI FISICI
In condizioni particolari (es. overclock estremi) è possibile usare specifici sensori termici, dotati di notevole precisione e praticità d'uso; tuttavia per il loro prezzo elevato e relativa inutilità in ambito domestico, qui non approfondiamo ulteriormente l'argomento.


COME LEGGERE I DATI FORNITI DAI SENSORI?
Ci sono principalmente due vie; una passa per il BIOS, l'altra per un software specifico. In genere i produttori forniscono a corredo delle schede madri un programma adatto allo scopo, spesso aggiornabile via Web; altrimenti è possibile servirsi di un programma generico, che supporta un gran numero di schede madri, il cui nome è Motherboard Monitor, ed è sicuramente il più completo come numero di funzioni. Non è compito di questa guida spiegare il funzionamento di M.M. Ad ogni modo, il suo uso è generalmente immediato, in caso di dubbi la guida in linea dovrebbe venire incontro a qualunque genere di domanda.

Una volta verificato se e quale dei componenti eccede le temperature perlomeno consigliate dai produttori (ovvio che se si eccede quella massima, nel migliore dei casi il componente si disattiva da solo, quando non affumica letteralmente) bisogna procedere ad una migliore dissipazione del calore che produce.

Qui si apre un capitolo fatto di 5 paragrafi, dedicati rispettivamente a:
CPU;
Memorie RAM;
Hard disk;
Alimentatore;
Case.
Trascuriamo, per il momento, il raffreddamento dei chip di memoria RAM, per due motivi: principalmente perché è necessario solo se si sottopone il PC alla pratica dell'overclocking, secondariamente perché l'avvento delle memorie DDR2, caratterizzate da un packaging diverso e da un voltaggio di soli 1.8V (contro i 2.5 delle DDR1) contribuirà a ridurre ulteriormente la dissipazione termica di questo genere di componenti.


RAFFREDDAMENTO CPU
La CPU è notoriamente il componente che dissipa la maggior quantità di calore; a titolo di esempio, i più recenti Pentium 4 Prescott disperdono sotto forma di calore ben il 30% dell'energia che ricevono. Sebbene i produttori stiano lavorando per ridurre questo valore, riducendo il canale dei transistor e agendo sul tipo di metalizzazione e stratificazione del silicio, oggigiorno i processori richiedono sistemi decisamente più complessi di un tempo per raffreddare e rendere loro affidabili.

Se avete scoperto che la vostra CPU lavora a temperature non idonee, è tempo di effettuare un intervento dedicato. Nella maggior parte dei casi è possibile risolvere il problema senza cambiare dissipatore, controllando quanto segue:
La disposizione della pasta termoconduttiva; posta tra dissipatore e CPU, migliora il contatto tra di essi, aumentando la capacità del dissipatore stesso. Deve essere messa bene affinché partecipi allo scopo: né troppa, né poca: un velo ben spalmato è la soluzione migliore.

La corretta rotazione delle ventole; non sono eterne, possono rompersi e perdere l'allineamento o semplicemente essere appensantite dalla polvere. Se una spolverata non basta, è necessario sostituirla.

Il corretto montaggio del dissipatore stesso. Ogni dissipatore accoppiato ad un tipo di socket necessita di una particolare installazione, bisogna dunque riferirsi al manuale del dissipatore e conoscere bene il tipo di scheda madre su cui stiamo agendo.Se queste misure dovessero rivelarsi insufficienti, è necessario acquistare un dissipatore più potente, o perlomeno sostituire la ventola del dissipatore che già si possiede con un modello dotato di maggior CFM (Cubic Feet per Minute, piedi cubici al minuto), cioè maggior quantità di aria spostata nel'unità di tempo. Qui entriamo in un campo molto vasto, su cui talvolta pure le certezze scarseggiano. Non è nostro compito entrare nel merito dei vari modelli di dissipatore, ognuno va scelto in base a tanti fattori, potenza da smaltire, tipo di socket, tipo di scheda madre, tipo di case, ecc.

N.B. 1 CFM = 0,028315 metri cubi al minuto.


RAFFREDDAMENTO HARD DISK
Nella maggior parte dei casi di PC per ambiente domestico, non è necessario prestare particolare attenzione alla dissipazione del calore degli Hard disk. Tuttavia, se cadete in una di queste condizioni:
Presenza di almeno 2 Hard disk ravvicinati;
Case piccolo o in situazione di scarsa ventilazione;
Ambiente molto caldo;
PC acceso 24 h su 24 7 gg. su 7,è opportuno acquistare un dissipatore con ventola specifico per hard disk, o semplicemente migliorare (come vedremo in seguito) il ricircolo di aria all'interno del case. Bisogna sottolineare come sottoporre un HD ad una temperatura superiore a quella consentita ne accorci di molto la vita utile, col rischio di perdere i dati in esso contenuti in caso di cedimento improvviso.

N.B. E' possibile verificare i parametri degli HD, tra cui la temperatura, con HDD Health.



RAFFREDDAMENTO ALIMENTATORE
Anche qui, nella maggior parte dei casi, gli alimentatori provvedono da soli al loro raffreddamento. Quando un alimentatore comincia a produrre calore in quantità anomala ci sono due sole spiegazioni possibili: o è prossimo alla fine della sua vita lavorativa, o è sovrautilizzato rispetto alla potenza nominale. E' necessario, dunque, in entrambi i casi procedere alla sua - quanto più rapida possibile - sostituzione.


RAFFREDDAMENTO CASE
Spesso e volentieri le ventole sono impossibilitate ad aspirare aria fresca sui componenti, in quanto l'aria calda nel case ristagna pericolosamente. Questo caso, facilmente verificabile sia empiricamente, sia via SW, quando le temperature di tutti i componenti sono più alte del normale, è risolvibile agendo sulla ventilazione del case intero, ed eventualmente solo dopo su ciascun componente.

In generale basta applicare due ventole (i case più moderni ne permettono di installare anche molte più) disposte così: una anteriormente nella zona bassa, sotto gli HD, che aspiri aria fresca dall'esterno verso l'interno, ed una posteriormente, nella zona alta, che spinga fuori l'aria calda (e che quindi aiuti quella anteriore a richiamarne di nuova, fresca). Sulla qualità, quantità e caratteristiche delle ventole non disquisiamo; su PC domestici, non overclocckati, bastano ventole da pochi € per migliorare facilmente la situazione.


CPU/Motherboard...: Sergio1983 [165.014 visite dal 02 Novembre 04 @ 00:01 am]