Guide: passo per passo
Il problema più grande dello spam è che non esiste una normativa regolamentatrice del fenomeno, o quantomeno non esiste in tutti paesi. Abbiamo una situazione abbastanza disomogenea, passando da paesi in cui già si è a buon punto (alcuni stati USA e Austria) a paesi in cui ancora si sta lavorando al problema e si adattano, ove possibile, norme pensate per altri scopi (Italia).
Semplificando possiamo, però, affermare che gli orientamenti legislativi si alternano fra due estremi.
Il primo è normalmente appoggiato dagli spammer, ed è la soluzione chiamata "opt-out", la quale autorizza l'invio di UCE salvo l'espresso rifiuto da parte del destinatario. Questa soluzione richiede un ruolo attivo da parte del destinatario, che può manifestare il suo rifiuto in due modi: singolarmente, richiedendo al mittente di togliere dagli elenchi dei destinatari il proprio indirizzo e-mail, oppure tramite una lista universale di esclusione con cui ogni utente può rifiutare una categoria di e-mail non richieste . Questa soluzione a volte si presenta sotto altre forme, comunque non più convincenti, come il cosiddetto opt-out globale, o global remove list . E' gradita a chi svolge attività di spam perché in ogni modo permette un primo contatto con il potenziale cliente, ma è una soluzione osteggiata dagli utenti poiché implica un traffico e-mail in arrivo notevole, e non garantisce in nessun modo il rispetto della propria casella di posta elettronica.
Il secondo orientamento è quello dell'"opt-in", ed è appoggiato in particolare dai provider e dalle associazioni degli utenti, tra le quali le più importanti sono CAUCE e EUROCAUCE. Questa soluzione consiste nel vietare completamente l'invio dei messaggi pubblicitari salvo una preventiva accettazione dei destinatari. Anche quando questa condizione è stata soddisfatta, il mittente deve tuttavia fornire un esatto indirizzo per la risposta e deve identificarsi correttamente. Secondo i suoi sostenitori, questo sistema interrompe il trasferimento dei costi sui destinatari.
Analizzeremo, per prima, la situazione americana, considerando anche il fatto che il fenomeno spam nasce proprio negli USA, e successivamente vedremo la normativa italiana. Concluderemo questa panoramica con un'ultima analisi dedicata alla Comunità Europea.
Indice 1. Introduzione 2. Sondaggio sullo spam 3. Aspetti giuridici in generale 4. Lo spam negli USA 5. Lo spam in Italia |
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