Hai un sito? 1500 euro di multa
Tranquilli, non per tutti i possessori di un sito internet scatterà la multa. Solo per quelli che si saranno dimenticati di depositarne i contenuti in biblioteca. E' quanto prevede la legge 106/2004.
Fra sei mesi chiunque abbia un sito internet con informazioni a disposizione del pubblico dovra' inviarne il contenuto alle due biblioteche centrali di Firenze e di Roma, altrimenti rischiera' una multa fino a 1500 euro. E' quanto prevede la legge 106/2004. Entro sei mesi dovra' uscire un regolamento di attuazione di questa nuova disposizione, criticata pero' dall'Unione Nazionale Consumatori secondo la quale e' puramente persecutoria, inutile e ingestibile.
Articolo Completo
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6 commenti a "Hai un sito? 1500 euro di multa":
ne parla anche qua
http://www.webisland.net/article534.html
E' circolata voce che si tratti di una bufala. Non e' assolutamente vero. Per
chi ancora non ci crede:
Qui il testo ufficiale della legge.
...la legge nasce da un idea del "ministro dei beni e delle attività
culturali"... sinceramente sono io a pensar male o ricorda anche a voi qualcuno
di nostra recente conoscenza??
(vedi la ricerca di "incapace" su google)
mi chiedo una cosa:
un povero cristo di webmaster che aggiorna il suo sito quotidianamente deve ogni
giorno avere a che fare con l'invio alle biblioteche?
mi rispondo da solo: si dovrebbe farlo ogni anno
In ogni caso la cosa mi puzza di censure.... mah sarà il contesto :/
penso possa interessare un punto di vista autorevole...
Dalla newsletter di Paolo Attivissimo del 13/05/2004:
"Sta facendo molto discutere una legge che apparentemente richiede il deposito
legale obbligatorio di una copia di tutti i siti Web. Una delle prime
segnalazioni è giunta da un articolo di PC Self:
http://www.pcself.com/primopiano/04/05/0015.html
L'idea è talmente balzana che molti l'hanno presa per una bufala o per un pesce
d'aprile decisamente stantio. Purtroppo la legge citata dall'articolo esiste
realmente: è la legge 106/2004 del 15 aprile 2004, intitolata "Norme relative al
deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all'uso pubblico"
e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 27 aprile 2004 e in vigore dal
12/5/2004 (cercate sotto "Serie Generale"):
http://www.gazzettaufficiale.it/
Il testo è reperibile anche qui:
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04106l.htm
In estrema sintesi, la nuova legge prevede un deposito obbligatorio, denominato
"deposito legale", dei "documenti destinati all'uso pubblico e fruibili mediante
la lettura, l'ascolto e la visione, qualunque sia il loro processo tecnico di
produzione, di edizione o di diffusione". Lo scopo è "costituire l'archivio
nazionale e regionale della produzione editoriale".
Rientrano nell'obbligo i documenti "prodotti totalmente o parzialmente in
Italia, offerti in vendita o altrimenti distribuiti e comunque non diffusi in
ambito esclusivamente privato". Sono inclusi anche i documenti pubblicati su
Internet, e in particolare " q) documenti diffusi su supporto informatico; r)
documenti diffusi tramite rete informatica". E mi sembra abbastanza plausibile
che un sito Web sia un "documento", essendo composto da pagine, testo e immagini
esattamente come un libro.
Fra i soggetti obbligati ci sono anche "l'editore o comunque il responsabile
della pubblicazione, sia persona fisica che giuridica" e "il produttore o il
distributore di documenti non librari o di prodotti editoriali similari". Quindi
il testo della legge sembrerebbe indicare che tutti, ma proprio tutti, debbano
depositare copia dei propri siti Web. Sembrerebbero compresi anche i siti
amatoriali che contengono semplicemente testi personali, blog e foto del proprio
gatto.
Chi non rispetta la legge "è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria
pari al valore commerciale del documento, aumentato da tre a quindici volte,
fino ad un massimo di 1.500 euro."
Panico generale? Nuovo decreto Urbani? Non è detto. Ci sono infatti due
considerazioni che, pur non essendo io esperto in legge, mi inducono a non
agitarmi più di tanto.
La prima è che l'articolo 5 prevede un regolamento attuativo, da emanare "entro
sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge", che verrà
redatto dopo aver consultato "le associazioni di categoria interessate" (almeno
così dice la legge). Questo regolamento definirà le modalità di applicazione
pratica della legge e, cosa più importante, "i casi di esonero totale o parziale
dal deposito dei documenti". Quindi esiste già nell'impianto della legge la
possibilità che il regolamento dica che i siti amatoriali sono esonerati.
Fra l'altro, il problema non riguarda soltanto i siti amatoriali: riguarda anche
le aziende, i cui siti offrono "documenti" (brochure, manuali, eccetera) che
vengono aggiornati in continuazione per ovvie ragioni tecniche: la facilità di
aggiornamento è proprio il pregio del Web. Appioppare alle aziende l'onere di
inviare copia di interi mega-siti, con tanto di relativi continui aggiornamenti,
è semplicemente demenziale. Spero che il legislatore si sia documentato un
attimo prima di prendere in mano penna e calamaio per legiferare. I tempi della
carta assorbente e del ciclostile sono finiti, forse qualcuno non l'ha ancora
capito.
La seconda considerazione è che l'articolo 7, quello delle sanzioni, dice che la
sanzione si basa sul "valore commerciale del documento, aumentato da tre a
quindici volte". Ma un sito amatoriale non ha un valore commerciale: ne ha
certamente uno affettivo, ma chiamarlo "commerciale" mi sembra difficile. E se
il valore è zero, è chiaro che zero moltiplicato per tre o quindici fa sempre
zero.
Per il momento, insomma, non è il caso di correre in strada e gridare allo
scandalo. E' giusto che se ne parli, in modo che magari le considerazioni
pratiche giungano anche alle orecchie di chi stila questi provvedimenti lunari,
ma aspettiamo il regolamento attuativo prima di disperarci. Nel frattempo,
conserviamo i nostri polmoni per gli scandali veri."
(C) Paolo Attivissimo (http://www.attivissimo.net)