Verso XHTML 2.0
Il gruppo HTML del W3C ha rilasciato il sesto Working Draft per la versione 2.0 di XHTML, il lingaggio che dovrebbe sostituire HTML per la pubblicazione sul web e che attualmente non è supportato da praticamente nessun browser (provare per credere).
L'uso di XHTML e il graduale abbandono di HTML mirano a separare definitivamente contenuti ed impaginazione, quest'ultima eseguita attraverso altri linguaggi quali CSS o XSLT.
Nell'immediato comunque il passaggio a XHTML dovrebbe portare vantaggi sensibili solo a chi usa linguaggi come MathML, SMIL o SVG.
Poiché non basta aggiungere una dichiarazione XML all'inizio del documento per convertire HTML in XHTML, per facilitare il passaggio al nuovo formato il W3C mette a disposizione strumenti come HTML Tidy, oppure il browser Amaya, che tra le altre cose permette di convertire in XHTML una pagina aperta al suo interno.
E' inoltre possibile validare direttamente via Internet i file HTML.
Nonostante la strumentazione disponibile, gli standard fanno fatica ad affermarsi. Se vediamo la cosa da un punto di vista storico, il difetto sembra risalire alla tattica usata, in particolare da Internet Explorer, per farsi amare dal pubblico: ignorare o correggere automaticamente gli errori contenuti nelle pagine, col risultato di abituare assai male gli autori di siti ed anche di programmi per fare siti.
Probabilmente un'applicazione rigida degli standard renderebbe inutilizzabile la maggior parte dei siti e soprattutto delle tecniche più scoppiettanti e colorate per animarli e renderli in un certo senso interattivi.
Qualche problema potrebbe anche nascere sul fronte della visibilità dei siti: non è detto ad esempio che i motori di ricerca siano in grado di gestire correttamente le ricerche e di mostrare i risultati dopo la conversione da XHTML ad HTML.
A questo va aggiunta la difficoltà di apprendimento di XHTML e XSLT, che oltre a risultare ostici non sono e non usano tecnologie e paradigmi familiari o semplici. Francamente XSLT ha un'utilità ridotta. Oggi praticamente tutti i device, anche i PDA e gli smartphone, sono in grado di interpretare correttamente una pagina HTML e di mostrarne il contenuto. Dunque la funzione di XLST viene meno. Esso potrebbe divenire utile qualora sia necessario generare a fronte di XML, codice di un altro linguaggio. Per tutto il resto sono sufficienti i CSS, che nella versione in draft sono davvero potenti e di cui purtroppo, ora come ora, è possibile servirsene solo in minima parte.
News tratta da Programmazione.it
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