L’alba di Conficker
Trovare l’ago nel pagliaio di per sé è già un’impresa colossale, ma messa a confronto con quanto un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan sta facendo, può risultare davvero cosa di poco conto.
Scoprire il Big Bang dal quale ha tratto origine l’universo di computer infettati dal più volte discusso, a causa dei danni cagionati e della sua particolare attitudine ad essere periodicamente aggiornato, worm Conficker è quanto si sono ripromessi di fare all’Ateneo.
Partendo dalla considerazione che il virus sfruttava una vulnerabilità dei sistemi Microsoft, già rilevata ed a cui era stato posto rimedio diversi mesi prima della comparsa del malware, l’ipotesi avanzata è che l’“esplosione primordiale” sia avvenuta tra un manipolo di postazioni all’interno di una piccola rete locale gestita da un amministratore non proprio sensibile alla necessità di quotidiani ed indispensabili aggiornamenti degli apparati...
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