Apple e Foxconn: condizioni lavorative estreme per produrre iPhone 5
Apple e Foxconn ancora al centro delle critiche: questa volta viene attaccata la Fair Labor Association ossia l'associazione che dovrebbe monitorare su e tutelare i diritti dei lavoratori. Tuttavia sembra che vada troppo sul leggero con Cupertino, soprattutto ora che le aziende manifatturiere sono a pieno regime per la produzione del "difficile" (da assemblare) iPhone 5 stanno emergendo tutte le difficoltà sulle condizioni lavorative al limite negli stabilimenti. Ad affermarlo è il Economic Policy Institute (EPI): Foxconn è ancora ben lontana dagli standard e dai regolamenti richiesti, con orari estenuanti (anche 100 ore "fuorilegge" al mese per la linea produttiva di iPhone 5), ambienti difficili, maltrattamenti soprattutto psicologici e (si veda sotto) anche l'uso di lavoratori minorenni.
Uscita come indiscrezione è stata poi successivamente confermata: Foxconn, ossia l'azienda manifatturiera che produce e assembla gli iPhone per Apple, aveva utilizzato bambini come operai presso le catene di montaggio in Cina. La denuncia è scattata dall'organizzazione China Labor Watch Group di stanza a Hong Kong che ha il compito di monitorare la situazione negli stabilimenti: sono stati scoperti circa 60 quattordicenni tra gli 80.000 dipendenti dello stabilimento di Yantai, nello Shandong. Foxconn in un primo momento ha smentito, poi ha ceduto e ha confessato: in Cina il lavoro è vietato per gli under 16...
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