L'Italia fa causa a Microsoft
L'Associazione dei consumatori vuole far causa a Microsoft per quella che viene definita la 'Tassa di Windows', ovvero la quasi impossibilità per un utente ordinario di decidere di cancellare il sistema operativo di casa Redmond da un nuovo computer o laptop.
I documenti della causa indicano che Microsoft rende difficoltosa, per le persone che comprano un computer con i software Microsoft pre-installati, la rimozione del software e il successivo rimborso. Molti utenti, infatti, non sanno che anche il solo accenedere e avviare il sistema operativo sottointende l'accettazione della licenza utente.
L'Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori (ADUC) ha sottoposto il caso al tribunale di Milano e invita chiunque abbia pagato la 'tassa' di unirsi alla loro causa.
La ADUC ricorda che una causa simile, contro HP, è stata gia vinta in passato. Per questo motivo chiede a tutti quelle persone che hanno comprato un pc o un laptop con il sistema operativo Microsoft preinstallato, ma che lo hanno cancellato presumibilmente per far spazio a una distro linux o a un sistema operativo alternativo, di mettersi in contatto con loro.
Questi utenti hanno tutti i diritti di avere un rimborso completo per il prodotto che si sono rifiutati di accettare e usare.
Per maggiori informazioni, questa è la pagina a cui fare riferimento.
- [16/12/12] Microsoft: i consumatori imparano velocemente a interagire con Windows 8
- [13/11/12] Windows 8, conviene anche senza touch?
- [03/08/11] XP sotto il 50%
- [12/07/11] Windows 8 avrà richieste hardware uguali o inferiori a Windows 7
- [22/03/11] Class Action contro Microsoft
3 commenti a "L'Italia fa causa a Microsoft":
Secondo
me è semplicemente assurdo rivalersi su MS per chiedere il rimborso DOPO
l'acquisto: quello che voglio sistemare lo faccio prima dell'acquisto
contrattando quindi con l'assemblatore & CO.
Voglio
dire.. prendo un pc e dopo l'acquisto voglio cambiare subito la scheda video
anche
per mille buone ragioni.. in questo caso la casa produttrice dovrebbe
rimborsarmi il costo della scheda stornandolo dal costo del pc? Assurdo. Se
non
mi interessa ed è previsto o ammesso, non me lo faccio proprio mettere. E su
questo "è previsto o ammesso" che credo possano essere eventualmente
intentate
cause. Chiaro che se poi ci si mette ad accusare MS per il rendere
difficoltoso
agli OEM disinstallare windows ante vendita su richiesta dell'utente è
un'altra
cosa.
Aggiungo
inoltre che in nessun prodotto mi risulta si benefici di questa contrattazione:
se in un auto
non mi interessa un optional incluso nel pacchetto base e volessi toglierlo,
probabilmente mi fanno pagare anche in più per la manodopera necessaria
all'attività
non prevista.
Quindi
a maggior ragione la causa sempre più in ottica OEM per l'assenza di
alternative
a windows sui PC. Ma anche qui se mi faccio un componibile (lo pago forse di
più) e metto quello che voglio. Alla fine se Canonical e chi per lei non
promuove
OEM con linux e gli assemblatori lo trascurano e non industrializziano la
vendita di prodotti con linux, non vedo come si possa
penalizzare le altre società, questo chiaramente presupponendo l'assenza di
interventi anti-concorrenziali da parte dei monopolisti MS e Apple.
Spendere di più per l'attività non prevista?
Lo sai che stiamo parlando di software, vero?
Sono pienamente d'accordo con RC.
La causa non va fatta contro Microsoft ma contro i produttori di pc che non
lasciano il cliente scegliere.
Anzi, nemmeno contro i produttori; se quest'ultimi decidono di preinstallare
Windows invece di Linux, ci sa sarà una ragione: probabilmente commercialmente è
la scelta migliore.
Esattamente come montare l'aria condizionata in macchina come optional di
serie.
Secondo voi se fiat decidessi di far pagare 1000 € in meno una sua auto
perchè non monta l'aria condizionata venderebbe di più di quella con aria
condizionata e 1000 € di costo di più??
Se ti piace lo compri, altrimenti lo lasci al negozio...