Ancora bufale sulla vendita di Wind
Nella comunità italiana dell'industria telco piombano in sequenza alcune indiscrezioni sui nomi che potrebbero acquisire da Enel la proprietà dell'operatore. Già smentite, hanno avuto come protagoniste prima e.Biscom e poi France Télécom.
Dopo il susseguirsi delle indiscrezioni è giunto anche il momento delle smentite. Oggetto di tesi e relativa antitesi è stata Wind, a proposito della sua possibile dismissione da parte dell'Enel.
Il primo nome emerso, già la scorsa settimana, è stato quello di e.Biscom. A dire il vero non è la prima volta che un'eventuale fusione tra le due società viene tirata in ballo.
Successivamente è stata la volta di France Télécom, che peraltro nel 2000 fu uno dei soci fondatori del carrier italiano, il cui nome è circolato al termine dei colloqui che il governo italiano ha avuto con quello francese sui rapporti tra l'Enel e l'utility transalpina Edf.
Fermo restando l'interesse generico sia di e.Biscom che di FT, entrambe le ipotesi di coinvolgimento sono tramontate. Wind continua a essere l'oggetto dei desideri di questi e di molti altri operatori mobili d'Europa, su questo non ci sono dubbi. Ma tra i rumors e le iniziative concrete c'è di mezzo la quantità di denaro, parecchio consistente, che l'eventuale acquirente dovrebbe sborsare per aggiudicarsi il carrier nostrano. Tanto per avere un ordine di grandezza, Enel ha indicato per Wind un valore di 6,3 miliardi di euro, ai quali devono però esserne aggiunti altri 6,7 di debiti.
News tratta da Mytech.it