Calo di interesse degli sviluppatori Android
Nuove preoccupazioni per Google, sembra che l'interesse degli sviluppatori non stia andando nella direzione giusta.
Un indagine su oltre 2100 sviluppatori, frutto della collaborazione tra IDC e Appcelator, un vendor di piattaforme per lo sviluppo di app per dispositivi mobili, ha rivelato che il 78,6% degli sviluppatori si è dichiarato interessato a creare app per smartphone con Android. Questi i numeri per il primo trimestre del 2012. Non male in numeri assoluti, ma se si pensa che nell'ultimo trimestre del 2011 erano l'83,3% e che all'inizio dell'anno scorso addirittura 87 ogni 100, si iniziano ad accendere un po di lampadine rosse.
"Questo declino nell'interesse ha come causa principale la fragmentazione massiva della piattaforma" è l'opinione di Mike King uno dei principali esperti di strategia e marketing alla Appceletor "Se si guarda agli altri numeri, la percentuale di mercato coperta dai dispositivi mobili con sistema operativo Android è in aumento, ma allo stesso tempo per gli sviluppatori si tratta di una situazione spinosa"
Ad ogni modo Android continua a essere il fulcro principale dell'interesse degli sviluppatori di app per dispositivi mobili. Solo Apple è in grado di fare di meglio con l'89% degli sviluppatori che dichiarano di voler creare app per iOS. La chiave per fermare l'emoraggia è riuscire ad unificare gli smartphone e i tablet con Android sotto un unica versione del sistema operativo. Creando quindi meno incertezze per gli sviluppatori. Altrimenti si rischia di finire come la RIM, che ha visto crollare l'interesse dal 37% al 15% in un anno.
- [08/04/14] Gli iPhone sono più diffusi nei quartieri facoltosi
- [27/12/13] HTC vi spiega come nasce un update di Android
- [28/07/13] L'accordo Nokia - Microsoft inizia a scricchiolare.
- [24/07/12] Presentazione Galaxy Note 2 il 15 agosto?
- [02/06/12] Facebook fa bene a buttarsi sul mobile?
Un commento a "Calo di interesse degli sviluppatori Android":
in italiano si scrive frammentazione e non fragmentazione, e poi emorragia e non emoraggia.