Un CCD che misura i pianeti
Lo studio guidato da John Johnson per l'Istituto di Astronomia dell'Università di Manoa (Hawaii) di per sé non fa nulla di particolarmente nuovo: sfruttando consolidate tecniche di fotometria, vale a dire la misura della intensità della luce emessa da una stella, tenta di risalire alle dimensioni di un pianeta che le orbita attorno in base alla flessione della curva risultante dall'osservazione visuale tramite il telescopio. A differenza del passato, tuttavia, il gruppo di Jonhson riesce a farlo con precisione molto maggiore: e i primi risultati saranno presto pubblicati sulla rivista Astrophysical Journal Letters.
Immagine tratta dal lavoro del team di John Johnson per l'Istituto di Astronomia dell'Università di Manoa (Hawaii)Il nucleo di questo interessante risultato, che ha consentito di rivalutare il diametro di WASP-10b, un pianeta di tipo gioviano che orbita attorno ad una stella a circa 300mila anni luce dalla Terra. Da tempo noto agli scienziati per via di alcune misure singolari sulla sua massa, per lungo tempo era stato ritenuto un gigante rispetto ad il suo omologo del Sistema Solare: lo studio dell'università del Pacifico ha invece dimostrato che WASP-10b ha un diametro maggiore di quello di Giove di appena il 6 per cento, a fronte invece di una massa totale pari a circa tre volte quella del quinto pianeta che orbita attorno al Sole...
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