Il dedalo delle licenze “free”
Tutti noi apprezziamo la possibilità di usare gratuitamente prodotti software per il nostro lavoro e per i nostri hobby. Siamo soliti leggere diciture del tipo “freeware”, “gratis”, “completo”, “open source”, “shareware” e così via, ma sappiamo davvero che cosa significano? E soprattutto che libertà ci offrono realmente in un contesto aziendale? Possiamo usare questi prodotti nel nostro lavoro? Possiamo distribuirli ai nostri colleghi? Qual è l’affidabilità dei vari pacchetti e come possiamo distinguere quelli sicuri dalle invenzioni amatoriali?
Quando si parla di software gratuito in senso generale, senza specificare il tipo di licenza, ci si riferisce solitamente alla libertà di usare i programmi per uso privato, solitamente per hobby o per applicazioni domestiche. Diversa è invece la situazione di chi vuole utilizzare un prodotto per realizzare un profitto. Quasi nessuno di noi legge le licenze d’uso che accompagnano ogni singolo software, anche perché sono spesso scritte in inglese. Ma c’è un sistema semplice per districarsi.
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