I DVD del futuro saranno fatti di DNA
Un gruppo di genetisti è riuscito a codificare un libro in un filamento di DNA, è solo il primo passo verso quella che potrebbe essere una nuova tecnologia per l'immagazzinamento di dati digitali in spazi microscopici.
Immaginate un laboratorio grande quanto questo intero pianeta che da centinaia di milioni di anni lavora incessantemente allo stesso progetto: perfezionare una tecnologia per immagazzinare e rielaborare zettabyte su zettabyte di dati in supporti microscopici e ultraresistenti. Anzi, smettete pure di immaginare perché questo laboratorio esiste, e per quanto la sua attività sia impercettibile, ne fate parte anche voi: si chiama evoluzione.
In centinaia di milioni di anni, l’evoluzione ha creato un meccanismo di immagazzinamento dati sicuro ed efficiente, il più potente ed efficace mai esistito: la codifica e la replicazione del DNA. Basti pensare che in un nucleo cellulare del diametro di 6 micrometri è immagazzinata tutta l’informazione necessarie a costruire un essere umano, proteina su proteina. Mentre nei laboratori più scintillanti dell’hi-tech si consumano le diottrie per spingere all’estremo i limiti di memorie a stato solido e a memristor, alla Harvard Medical School una squadra di genetisti e ingegneri biomedici ieri ha compiuto un primo importantissimo passo verso un orizzonte diverso, quello delle memorie a DNA...
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