Egitto al buio: ora c'è "parla con Twitter"
L'Egitto è ora totalmente al buio: anche Noor, l'ultimo provider di servizi internet ad essere rimasto attivo nei giorni scorsi, ha cessato di funzionare ieri sera.
Quattro giorni dopo che il governo egiziano aveva ordinato ai fornitori di servizi di disconnettersi da Internet, anche Noor Group, un fornitore di servizi di piccole dimensioni che aveva finora continuato a gestire le connessioni a Internet per la Borsa egiziana e per altre imprese, è diventato completamente irraggiungibile intorno alle 22:46 (ora del Cairo), come riferito da Earl Zmijewski, il direttore dell'agenzia di monitoraggio di Internet Renesys.
Pensato per gestire solo l'8 per cento delle connessioni ad Internet del paese, Noor era servito come ultima ancora di salvezza in Egitto da quando il governo aveva ordinato di tagliare tutti i servizi. Anzi, è difficile dire come Noor sia stato in grado di restare operativo, quando anche i più grandi ISP come Vodafone e Telecom Egypt avevano volontariamente tagliato fuori le loro reti egiziane dal resto del mondo.
Nel frattempo, c'è chi si industria per non lasciare l'Egitto totalmente fuori dalla rete. Ingegneri di Google, Twitter e SayNow hanno messo a punto un servizio "speak-to-tweet" che consente agli utenti di mandare un messaggio su Twitter usando un semplice telefono. É sufficiente comporre un numero telefonico internazionale, lasciare un messaggio vocale, e il file audio viene reso disponibile online tramite un aggiornamento Twitter automatizzato.
Serva da lezione a chi ancora crede di poter togliere la voce al proprio popolo soltanto spegnendo qualche interruttore.
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