"Fateci tracciare ancora gli utenti" l'ira dei pubblicitari
Negli Usa la maggioranza dei navigatori non vuole che non si raccolgano dati sulla sua navigazione a scopo commerciale. I giganti del software si adeguano e spuntano i pulsanti Do Not Track nei software per il web. La battaglia tra interessi contrapposti riavvampa. E non sembra possa finire presto.
Riavvampa negli Stati Uniti la battaglia per la privacy sul web. Il merito di questa accelerazione va diviso tra i repubblicani alla ricerca di consensi elettorali, la potente associazione dei pubblicitari e, naturalmente le associazioni per la tutela della riservatezza dei cittadini. Con la Microsoft a smuovere le acque.
Ricapitoliano: i conservatori hanno fatto un'interrogazione alla Federal Trade Commission sul coinvolgimento del governo di Washington nelle trattative in corso ad Amsterdam al World Wide Web Consortium, o WC3, per stabilire un protocollo internazionale per il Do Not Track degli utenti web; i secondi hanno spedito una lettera al vetriolo a Steve Ballmer, CEO della Microsoft, e ad altri due dirigenti dell'azienda fondata da Bill Gates per la nuova versione di Internet Explorer, che consente di evitare il tracciamento...
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