Balzo del gambero per la firma digitale?
Spesso mi capita di iniziare le mie lezioni o seminari in materia di diritto delle nuove tecnologie in questo modo:
"....chiudete gli occhi, il nuovo linguaggio si evolve, il "nuovo scritto" è costituito dai bit direttamente connessi al mouse che impugnate in questo momento e non c'è ragione alcuna per sostenere che tutto quello che state facendo non abbia valore giuridico...".
Quello che manca oggi nel legislatore (che sforna in questi giorni vari mostri come il famigerato "decreto Urbani") e nel giurista che si occupa di diritto delle nuove tecnologie è il necessario sforzo di immaginazione: una indispensabile proiezione mentale verso il futuro della Società dell'Informazione e, quindi, un'analisi concreta su ciò che realmente succede nel mercato virtuale. In questa fase di continua evoluzione tecnologica "il legislatore", piuttosto che fossilizzarsi sulle categorie giuridiche proprie della tradizione del codice civile, dovrebbe iniziare a leggere Rifkin, Barlow o Pascuzzi prima di "normare" in materia di documento informatico!...
...continua la news tratta da Punto-informatico.it
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