Google dichiara guerra alle content farm ed ai link sospetti
Un paio di settimane fa si era parlato molto del sito di JC Penney, una nota azienda di super store americana che vende praticamente qualsiasi cosa. Il sito era balzato all'onore delle cronache in quanto era riuscito a scalare tutti i ranking di Google per un vasto numero di ricerche e combinazione di parole chiave: praticamente qualsiasi cosa che avesse attinenza con i prodotti venduti dall'azienda, puntava sempre al sito di JC Penney come primo risultato.
Google, insospettito dalla cosa, aveva verificato che il rivenditore aveva generato un enorme numero di link sospetti che puntavano al suo sito, e che tutta l'operazione non era altro che una rete di link organizzata apposta per ingannare l'algoritmo di rankink di Google.
È una forma di SEO decisamente aggressiva ma non è certo una cosa nuova: soltanto che questa volta Google l'ha presa proprio male, ed ha preso provvedimenti eccezionali per far scendere drasticamente il ranking del sito.
Due settimane dopo è il turno di Overstock.com: anche questa volta Google ha abbattuto il ranking del sito. Il motivo è analogo, anche se collegato ad un altro tipo di link che sono stati considerati "fraudolenti", ossia utilizzati soltanto per manipolare i risultati degli algoritmi di ricerca.
La situazione ha indotto Google ad implementare una modifica significativa ai propri algoritmi di ricerca, un cambiamento che riguarderà circa il 12% delle ricerche, nello sforzo di individuare le cosiddette "content farm" ed altro spam sparso per il web.
Il timore di molti siti "onesti" è che le modifiche possano interessare anche qualcuno che non c'entra nulla, ma è altamente probabile che Google stia mettendo sotto osservazione soltanto i siti che hanno migliaia e migliaia di link.
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