Google, il marchio impone poca autoironia
"Nel quadro perfetto di Google manca forse solo un po' di senso dell'ironia. Oppure il marchio è cosa tanto importante da non poter neppure permettere di soprassedere agli scherzi. Ed è così che emergono carte inedite a dimostrare come Google abbia inteso fermare sul nascere l'attività di siti che propongono la parodia del numero uno dei motori di ricerca.
Google ha sempre promesso un web migliore e con il suo «don't be evil» ha percorso la strada dell'etica per sfondare anche i duri cuori dei potenziali azionisti. Google, però, ora dipinge sfumature di antipatia sul proprio quadro perfetto andando a colpire piccole iniziative il cui danno alla sua immagine si palesa decisamente irrisorio.
Eppure è di danno vero e proprio che l'ufficio trademark di Mountain View parla nelle proprie diffide. Il danno, nella fattispecie, deriverebbe dall'uso di una grafica simile a quella originale e da nomi a dominio simili. Se al tutto si aggiunge un'attività da motore di ricerca, allora il profilo è completo.
Uno tra i siti incriminati risulta essere belga e scritto in lingua fiamminga. Roba da nicchia, dunque, ma...."
leggi la news completa su WebNews
- [25/01/08] I giovani non sanno usare Google
- [20/09/07] Google arranca in Cina, perde il 23% di quota mercato
- [19/07/07] Anche i piccoli siti avranno il loro Google
- [13/06/06] Google all'etica preferisce i soldi
- [04/10/04] Clusty, un nuovo arcinemico per Google
Un commento a "Google, il marchio impone poca autoironia":
booble non l'hanno ancora chiuso :)