Google Street View ha sniffato password e mail via Wifi
Ricordate la polemica a maggio di quest'anno intorno alla scoperta che le automobili di Google Street View, il servizio che permette di percorrere virtualmente le strade delle città del mondo, avevano raccolto i dati trasmessi dagli apparati Wifi non cifrati di privati e aziende in più di 30 paesi?
Google aveva dichiarato che la raccolta, finalizzata a catalogare identità e posizione delle reti Wifi per i propri servizi gratuiti di localizzazione, era stata effettuata in modo errato ma comunque poteva riguardare "normalmente... solo frammenti" di dati, perché le sue auto si spostano continuamente, uscendo quindi rapidamente dal raggio d'azione della singola rete Wifi, e i ricevitori installati nelle auto di Google "cambiano automaticamente canale circa cinque volte al secondo".
Successivamente è emerso che in quei "frammenti" di dati ci sono password ed e-mail degli utenti, secondo l'ente francese CNIL (Commission nationale de l’informatique et des libertés), che ha avuto accesso ai dati raccolti da Google. E c'è una domanda di brevetto, depositata da Google a novembre del 2008, che può essere interpretata come un tentativo di brevettare proprio questo genere di raccolta ed analisi di dati Wifi, secondo i legali di una class action avviata negli Stati Uniti contro Google da un gruppo di utenti che temono di essere stati intercettati. Google dice che il brevetto non ha nulla a che vedere con lo sniffing (intercettazione) di pacchetti Wifi.
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