L'iPad salverà il giornalismo: forse no
Molti giornali e riviste - come Esquire, People, Men's Health, Wired e The New Yorker - che hanno un'edizione iPad delle loro pubblicazioni, hanno rivelato le vendite delle app.
Quando uscì l'Ipad, a inizio 2010, si pensava che questo avrebbe salvato l'editoria della carta stampata. Se guardiamo i numeri che queste case editrici hano rivelato forse dovremmo ricrederci.
Wired, è la rivista che ha venduto di più con un totale di 100.000 copie il mese del lancio. Purtroppo questi numeri sono calati rapidamente e negli ultimi mesi le vendite si sono assestate appena sopra le 20.000 unità. Una cifra piuttsto onorevole se si pensa che la rivista cartacea vende poco più di 130.000 copie al mese.
Ma Wired è stato un campione di vendite se paragonato ad altre riviste. Men's Health, ad esempio non ha mai toccato le 3.000 vendite, neanche il primo mese, e adesso si è assestata sulle 2.000 unità.
Ricordiamoci che stiamo parlando degli Stati Uniti, dove riviste come Men's Health, vendono molto più che in Italia e l'utilizzo di gadget come l'iPad è molto più diffuso. Date queste premesse quali possono essere i risultati italiani?
Probabilmente peggiori di quelli statunitensi.
Ma il problema, per una volta, non sarà prettamente italiano. E neanche della tecnologia. Il problema è che il giornalismo, come è stato fatto nell'ultimo secolo, interessa sempre di meno; e trasferirlo pari pari su un monitor (per quanto accattivante) con la stessa usabilità di una rivista, non ha proprio senso.
Le app sono i cugini poveri del web e sul web è possibile, guardare video, ascoltare voci, approfondire argomenti con un clic - anche quando questo clic porta al di fuori dal sito - e trovare rapidi aggiornamenti su una notizia mentre questa sta accadendo. Ma, soprattutto, il web è interazione: interazione con gli altri lettori e interazione con il giornalista che ha creato lo spazio dove si possa essere aggiornati su un particolare argomento.
Speriamo che il giornalismo lo capisca questo, o la voce della democrazia si affievolirà sempre di più fino a diventare irrilevante.
- [15/07/12] The Daily in perdita, prossimo alla chiusura?
- [26/03/12] Le novità di iPad 3 rispetto ai predecessori
- [15/06/11] Venduto il milionesimo 3DS in Giappone, ma Nintendo non esulta
- [09/05/11] Febbre da iPad 2 a Pechino
- [30/07/10] iPad: non si migliora Hemingway con i video
7 commenti a "L'iPad salverà il giornalismo: forse no":
Il effetti la situazione è questa. Gli editori cercano di cavalcare le mode, riproponendo comunque un modello vecchio. Le loro app non sono altro che gli stessi giornali, passati dalla carta al formato elettronico.Probabilmente il futuro è altro. Le notizie vendute come le canzoni su iTunes.Qui ho trovato una suggestiva visione di come potrebbe essere il futuro.http://www.e-minds.it/blog/115/le-app-sono-il-futuro-dell-informazione-tr adizionale.aspx
Abbonato dai primi numeri della rivista Men's Health ho dovuto interrompere
l'abbonamento per perdite di qualità della rivista. Acquistare un mensile dove
la maggiorparte delle pagine erano occupate dalla pubblicità lo travavo non
coerente con lo spirito della rivista nata una decina di anni fa.
E' vergognoso che un coacervo di buontemponi pretendano che vengano acquistate,
quindi pagate, stupidaggini ormai non più tollerabili.
vai a farti fottere. il commento lo messo e pure digitato la lettera richiesta quindoi sii serio e visualizza ciò che viene scritto
Ma che problemi ha questo Fiorenzo?!
"Il problema è che il giornalismo, come è stato fatto nell'ultimo secolo,
interessa sempre di meno; e trasferirlo pari pari su un monitor (per
quanto accattivante) con la stessa usabilità di una rivista, non ha
proprio senso." cosi dice l'articolo. Non capisco e non concordo su questo
punto; il giornalismo interessa sempre di più, cambiano le forme di fruizione
(sdalla carta al web, per esempio) e la tecnologia contribuisce con Internet
alla sua diffusione e alla creazione di una coscienza sociale più diffusa.
Quanto al mezzo fisico, per me non ci sono dubbi : la carta è destinata a morire
e come per noi la televisione è qualcosa di normale, tra qualche anno sarà
normale leggere libri e giornali sugli ebook reader e sui tablet, o su qualsiasi
diavoleria futura portatile.
@pcologo: per quello che vedo il formato della notizia che esce una volta al
giorno, che nasce dal giornalista senza possibilità di interazione o di
dibattito, che viene decisa da una redazione e che ha paura di parlare di verità
troppo scottanti è troppo statico. adesso le persone scelgono loro di cosa
vogliono essere informati, partecipano attivamente alla notizia (proprio come
hai fatto tu, ma ti immagini fare la stessa cosa sul corriere?) e le leggono con
ore, se non giorni, di anticipo risipetto a quello che esce sulla carta
stampata.
io sono convinto che il giornalismo come professione è essenziale a una
democrazia, ma se la stampa non comincia ad adottare un approccio più al passo
con la tecnologia saranno i blogger e wikileaks a fare il giornalismo.
Pur concordando con voi sul fatto che la carta stampata tende al declino, considero molti blog/siti che cercano di fare più o meno informazione, ancora molto inferiori per qualità degli articoli, sia per forma che per idee espresse spesso troppo banali. La facilità nel pubblicare articoli data da internet ha portato alla luce anche molta ignoranza...