Italia in ritardo sull'innovazione

Secondo il Regional Innovation Scoreboard, il documento redatto dall'Unione Europea per misurare il livello d'innovazione delle regioni, l'Italia risulta solo 15esima su 27 paesi presi in esame, finendo tra i paesi ad innovazione moderata.

Lo studio, che prende in considerazione i paesi dell'Unione Europea più Croazia, Norvegia e Svizzera, divide le regioni in quattro gruppi principali: leader dell'innovazione, regioni che tengono il passo, innovatori moderati e regioni in ritardo. I parametri presi in considerazione sono molteplici e vanno dalla quantità di investimenti in ricerca e sviluppo all'insieme delle attività di innovazione delle piccole e medie imprese.

A guidare la classifica dei paesi più virtuosi sono Danimarca, Finlandia, Svezia e Germania. L`Italia si classifica invece nella terza categoria, quella degli innovatori moderati, assieme a Repubblica Ceca, Spagna, Ungheria, Grecia, Portogallo, Malta, Polonia e Slovacchia.

La Penisola viene valutata regione per regione, ed entrando in dettaglio si scopre che pur non essendoci regioni leader, 7 si classificano come "tenenti il passo" (Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lazio), 12 come innovatori moderati (Valle d'Aosta, Liguria, Provincia Autonoma Bolzano, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna) e 2 come innovatori modesti (Calabria e Molise).

I risultati lasciano comunque spazio ad un moderato ottimismo: se nel 2007 la maggior parte delle regioni del Sud e delle isole era relegata agli ultimi posti, nel 2012 si sono registrati dei notevoli passi avanti. Anche Trentino e Veneto hanno messo a segno decisivi progressi rispetto agli anni precedenti, che però non bastano a compensare il ritardo del Paese rispetto agli altri leader dell'innovazione europei.