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Lavori in corso nella Vergine

Condividi:         ale 26 Ottobre 04 @ 20:00 pm

Tra tutti gli ammassi di galassie, quello della Vergine è il più vicino.
Dista da noi circa 50 milioni di anni luce, in direzione della costellazione della Vergine, ed è formato da molte centinaia di galassie di ogni dimensione. Quando nel 1771 Charles Messier, l'appassionato cacciatore di comete francese, stilò il suo catalogo di oggetti per evitare di scambiare per comete altri oggetti celesti, inserì nella sua lista ben 16 membri di questo ammasso di galassie.

Il meccanismo di formazione di un ammasso di galassie richiede un'enorme lasso di tempo. Bisogna infatti che le forze gravitazionali esercitate dai componenti più grandi trovino il giusto equilibrio e si spartiscano di buon accordo il dominio dinamico sugli oggetti meno massicci. Studiando i meccanismi dinamici in atto, dunque, gli astronomi riescono a ricavare indicazioni sull'avanzamento dei lavori nella costruzione dell'ammasso. Ed è quanto hanno fatto Magda Arnaboldi (INAF, Osservatorio di Pino Torinese) ed i suoi collaboratori.
Per individuare l'andamento delle forze gravitazionali i ricercatori hanno tenuto d'occhio le nebulose planetarie che, apparentemente isolate da ogni galassia, risentono delle influenze gravitazionali di tutto quanto l'ammasso. Le nebulose planetarie sono l'ultimo stadio delle comuni stelle di piccola massa e ai tempi della loro giovinezza appartenevano sicuramente ad una piccola galassia dell'ammasso. L'azione delle galassie più grandi, però, ha finito per strapparle al loro habitat e trasformarle in autentiche vagabonde. Studiando il loro moto, dunque, si può ricostruire la storia del loro passato dinamico.

A parole sembra tutto molto facile, ma in pratica gli astronomi hanno dovuto fare i conti con emissioni luminose paragonabili a quelle di una normalissima lampadina da 60 watt posta a circa 17 volte la distanza Terra-Luna. Grazie ad uno spettrografo ad alta efficienza abbinato al Very Large Telescope dell'ESO (Paranal Observatory - Cile) il team di ricerca è comunque riuscito nell'impresa determinando in modo estremamente accurato le velocità di ben 40 nebulose planetarie appartenenti all'ammasso. L'analisi dei dati ha confermato che in quell'ammasso siamo ancora ben lontani dalla situazione di equilibrio e dunque abbiamo a che fare con un sistema dinamico giovane. In altre parole, non solo le galassie più grandi non hanno ancora raggiunto un soddisfacente accordo su come spartirsi il dominio, ma sembra proprio che ci vorrà ancora un bel po' di tempo. E poi dicono per i politici...

Claudio Elidoro - Coelum.com
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