Meraviglie meccaniche: da un artista giapponese la riproduzione animata.
Meraviglie meccaniche: da un artista giapponese la riproduzione animata di insetti, rettili, volatili, pesci, animali preistorici e oggetti di design
he meraviglia erano gli apparecchi semplicemente meccanici! Questo deve essere stato il pensiero di Yas Udagawa, architetto giapponese over 30, che ha dato fondo ai suoi ricordi di infanzia. E ha fondato Shovel Head, un laboratorio meccanico-artistico. Udagawa, artista nato a Tokio e poi divenuto per 7 anni architetto e designer, ha creato una vera e propria arte, che si sta diffondendo nel mondo sia come passione che come artigianato meccanico.
Una rarità: le sue creazioni si potrebbero definire copie meccaniche di animali, create con accurata precisione fin nei minimi particolari. I suoi soggetti sono insetti, rettili, volatili, pesci, animali preistorici e alcuni oggetti a metà strada tra l’astratto e il design, ma ormai pezzi da collezionisti. Perché una delle caratteristiche principali delle sue opere (è questo che fa impazzire i seguaci delle sue creazioni) è il reale funzionamento dei piccoli oggetti.
Udagawa non butta lì viti e piccoli meccanismi: prima di creare un'opera si ferma molti mesi ad osservare il soggetto da riprodurre, cercando di ricreare ogni singolo movimento sul suo apparato meccanico. Sul suo sito è visitabile un vero museo, con gli animali in mostra attraverso frame e scheda allegata sulle loro capacità.
Meraviglia l’arte della riproduzione meccanica, che non nasce oggi. I primi furono gli orologiai che durante il XVIII e il XIX secolo, in Europa, cercarono di scoprire il segreto della vita realizzando straordinarie creature di grande complessità meccanica e tecnica. Si stava affacciando il primo “androide”, e non era un delirio di qualche scienziato illuminista e clandestino. Tra i miracoli dell’epoca: la testa parlante dell’abate Mical, la macchina parlante del Barone von Kempelen, gli automi montati su orologi a pendolo dei fratelli Maillardet, l'automa-scrittore di Von Knauss e gli automi "pigmei" di Stèvenard. Secondo il dizionario Larousse, un automa è "una macchina che mediante dispositivi meccanici, pneumatici, idraulici, elettrici o elettronici, è in grado di imitare i movimenti dei corpi animati."
Non è un caso che il tentativo di riprodurre l’uomo, o altro genere animato, risalga a quest’epoca, così appassionata del mistero della vita. Orologiai e meccanici, attratti dalla medicina e dalle scienze naturali, realizzarono così androidi ed animali meccanici, non solo per puro divertimento ma con lo scopo di fare progredire la scienza circondandosi di medici e di chirurghi che li aiutassero nell'elaborazione dei diversi organi artificiali.
La riproduzione di animale conobbe poi un momento “esoterico”: siamo nel periodo tra il 1800 e il 1850, durante il quale molti dei creatori erano illusionisti o maghi, attività molto in voga all’epoca. Ma il periodo d’oro arriva subito dopo, e durerà fino al 1914. La rivoluzione industriale darà una spinta decisiva alla creazione di bambole e automi. L’arrivo della prima guerra mondiale cambierà direzione a questa produzione, spingendosi in confini molto meno ludici.
Tutto questo e molto di più sul sito di una realtà italo-francese che vende on line i primi automi: dal fischiatore agli uccelli canterini in gabbia più una serie vastissimi di pagliacci, gatti, bambole, teatri animati, ballerine e giostre.
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