Il multi-touch senza touch
Guardando il video che presenta l'interfaccia tattile che non si tocca sviluppata dalla californiana Oblong Industries, il cinefilo più accanito rischia di restare senza fiato: sullo schermo scorrono immagini che ricordano da vicino Tom Cruise che interagisce con i futuribili computer del film di Steven Spielberg Minority Report: con l'unica differenza che quest'ultimo è pura funzione fantascientifica, mentre l'interfaccia multi-touch e multi-gestoure di Oblong, chiamata g-speak, è realtà.
Le somiglianze non sono per niente casuali: John Underkoffler, chief scientist dell'azienda, è stato il consulente tecnico del film in questione e ha ovviamente basato i consigli forniti agli attori e al regista sulla sua esperienza personale. Che inizia al MIT negli anni '90 e finisce oggi, in Oblong Industries e nella sua interfaccia innovativa. L'obiettivo, dichiaratamente ambizioso, è quello di rivoluzionare una volta per tutte il modo in cui gli esseri umani entrano in contatto con i computer, e anche il modo in cui le informazioni vengono rappresentate, gestite, fruite...
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