Non si possono usare i dati personali per controllare gli abbonati
Non si possono usare i dati personali per controllare gli abbonati
Si' all'uso di smart card per salire su metro e autobus, ma no al controllo degli spostamenti degli abbonati. Tempi di conservazione limitati e solo dati anonimi per monitorare flussi di traffico e effettuare analisi statistiche. Nuove tecnologie e diritti dei cittadini possono convivere.
Queste le principali prescrizioni che il Garante, rende noto la newsletter ufficiale, ha dato ad Atac, azienda romana di trasporto pubblico e ad Atm, azienda di trasporto della citta' di Milano, al termine delle verifiche svolte per accertare eventuali violazioni della privacy ipotizzate nelle segnalazioni pervenute all'Autorita'. Le due societa' hanno da tempo introdotto tessere di abbonamento elettroniche nominative dotate di microchip, in cui sono contenute una serie di informazioni, tra le quali il numero identificativo dell'abbonamento, la data di scadenza, il luogo e l'ora di convalida.
La registrazione dei dati avviene ogni volta che il passeggero utilizza la tessera mediante gli appositi lettori presso i tornelli di ingresso della metro o sui mezzi di superficie per usufruire del servizio pubblico.
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