P2P, Grokster e StreamCast in tribunale
"«Come il loro noto predecessore Napster, [Grokster e StreamCast Network e Musiccity.com] hanno creato e mantengono un servizio basato su Internet che permette a milioni di persone di copiare e distribuire canzoni e film coperti da copyright senza permesso e senza pagare nulla [...]». Con queste parole i legali RIAA ed MPAA hanno rilanciato la sfida al peer-to-peer nel reiterato tentativo di bloccare per vie legali il fenomeno del file-sharing.
Ancora una volta, dunque, la storia del P2P verrà scritta in un'aula di tribunale. La nuova iniziativa è volta a chiedere una revisione della sentenza che ha dichiarato innocente il duo Grokster/StreamCast dall'accusa di responsabilità diretta dello scambio di materiale protetto da parte degli utenti delle rispettive reti. La sentenza..."
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2 commenti a "P2P, Grokster e StreamCast in tribunale":
Ma il punto è questo credo: "morto un papa poi se ne fà un'altro", morto napster
poi ci sono stati i suoi successori, trovo incredibile la miopia delle majors
nel non voler accettare lo stato delle cose e sfruttare la rete per incrementare
i loro affari.
Ho comperato un CD di musica dance con gli ultimi successi,in edicola a soli
6.99 euro!!..... queste sono delle vere proposte che possono fare morire il
contrabbando di CD/DVD ed il P2P
Abbassare il prezzo dei CD è il più duro colpo che possono infliggere alla pirateria. E comunque sarebbe più utile che buttare via soldi in finte protezioni anticopia e cause legali di questo genere, anche perché a questa stregua troverei più logico citare le ditte produttrici di armi perché hanno la responsabilità delle guerre nel mondo!