“Gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare”
Ebbene sì, anche se con almeno 30 anni di ritardo (per motivi più o meno ovvi) la celeberrima saga di Don Vito Corleone approda su televisori e monitor di casa nostra in versione “Videogiocabile”.
L’attesa per questo titolo ,sto parlando de “Il Padrino” (ovviamente), è durata un anno, e forse più, ma, almeno da parte mia, un anno ripagato appieno.
Le licenze di film, cartoni e fumetti non sono mai state sfruttate al massimo: la Bandai ci aveva abituati a semplici cartoni animati, in 3D, interattivi (vedi Hokuto No Ken per PS1), la Lucas Art con le varie trasposizioni dei nuovi Episodi di Star Wars aveva davvero toccato il fondo e i vari “giochini” della Disney erano tutt’al più merchandising dei film in uscita.
Negli ultimi tempi però c’è stata una sorta di controtendenza e giochi come Dragon Ball Z:Budokai (l’intera serie), Batman Begins (non perfetto,ma accettabile)ed Episodio III avevano fatto capire che per fare un buon videogioco non occorrono solo i nomi e le licenze giuste.
Bene, l’EA questa volta riesce a sfruttare al 100% la licenza (che sarà costata mooooooooolto)della saga mafiosa più importante del cinema.
Il Padrino non si adagia sugli allori della famiglia Corleone con un gioco banale, dalla trama risaputa e con il solito punto di forza nel reparto grafico, anzi tende a divenire una sorta di G.T.A. di stampo mafioso e più serio, come fece a suo tempo MAFIA (stupendo); a differenza di quest’ ultimo, però, la produzione di casa EA aggiunge ampiezza e sottomissioni che lo rendono davvero un gioco “lungo” che , come sua maestà G.T.A., vi darà possibilità di giocare anche senza dover forzatamente continuare la storia.
Le missioni che dovrete affrontare sono tutte, almeno quelle principali, connesse ad una fase dei film di Coppola: assisterete all’attentato di Don Vito (dovrete accompagnarlo all’ospedale), parlerete con Michael, Tom, avrete a che fare con i Tattaglia…insomma tutto quello che nei film avete visto, qui potrete viverlo. Un punto debole, delle missioni, è la loro durata : sono un po’ brevi , ma comunque mai banali e la difficoltà è ben bilanciata.
Insomma se volete giocare “linearmente” vi ritroverete fra le mani un buon gioco d’azione…in siciliano e con pallottole che vi sfiorano le cervella ad ogni scontro a fuoco con le famiglie rivali.
Il reparto “Fatti un giro”(per chi ricorda Driver :’( ) è davvero ben strutturato.
Chi ha giocato Mafia, ricorda benissimo che, oltre la storia principale , c’era ben poco :finite le sottomissioni di “ladro di macchine” c’era poco o niente da scoprire e si doveva continuare con le missioni riguartanti la storia principale.
Il Padrino, invece, è “2” giochi:
1. La suddetta “storia principale”, con missioni parallele alle vicende della trilogia mafiosa.(AZIONE-AVVENTURA).
2. Una New York anni ’30 che aspetta solo di essere CONQUISTATA a suon di proiettili e “cortesi” offerte che nessuno vi potrà rifiutare.(G.T.A.)
Della modalità “1” ne ho parlato su, mi rimane, quindi, la seconda.
Partendo dalla creazione del vostro alter-ego, che vi permette di editare qualsiasi parametro fisico e di abbigliamento, verrete catapultati nei vicoli bui di una Litte Italy divisa tra le varie famiglie mafiose e nella morsa di una guerra tra le suddette bande.
Il vostro training sarà affidato a Luca Brasi, uomo fidato di Don Vito, che v’inizierà alla vita di strada e alla vostra scalata nella famiglia Corleone.
La città è viva, ampia e mai scontata. Le persone interagiranno fra loro sia con semplici parole che con semplici pallettoni; le vetture, anche se con pochi modelli, creano un traffico accettabile per l’epoca; i poliziotti saranno docili e “non vedenti” se il vostro portafogli gli farà un pensierino, ma si trasformeranno in temibili nemici appena commetterete più infrazioni e\o omicidi.
Insomma in pieno stile G.T.A., ma un tantino meno irreale e più scuro.
La scalata alla nomina di Padrino sarà impervia e piena di cadaveri, esplosioni ed estorsioni.
Per farlo avrete bisogno di un buon paio di braccia e di armi a sufficienza.
Il sistema di controllo sarà un po’ ostico al primo impatto ,per la versione PC, ma dopo un po’ avrete meno problemi, anche se comunque non sono stato sempre capace di azioni fluide.
Il controller della PS2 si presta invece bene, soprattutto per quanto riguarda il combattimento corpo a corpo e ricorda la modalità di combattimento della serie “Fight Night”(EA Sports).
Con la levetta analogica di destra, dopo aver agganciato il nemico, scaglierete destri e sinistri per atterrarlo; questa funzione nella versione PC è affidata ai tasti Q ed E.
Le armi da fuoco, che vanno dal semplice revolver al cinematografico Thompson, verranno usate come negli altri videogiochi: AGGANCIA-SPARA…UCCIDI…
Le sottomissioni sono molte: dalla semplice estorsione al contrabbando, dall’omicidio all’eplosione di negozi “avversari”, insomma, ne avrete di cose da fare!
Graficamente è ben fatto, i volti e le espressioni, come in qualsiasi altro gioco EA, rasentano la perfezione e la città di contorno, anche se non fa gridare al miracolo, regge il confronto con i giochi ora in circolazione (con pochi rallentamenti nella versione PC, un po’ più numerosi per la versione PS2). I movimenti sono ben strutturati e, per la versione PS2, il sangue scorre a fiotti.
Il sonoro è eccezionale: il doppiaggio è davvero ben fatto e le canzoni tipiche napoletane [;-)] faranno capolino nelle camere d’albergo o nelle botteghe dei negozianti. Gli spari e i vari rumori di sottofondo rendono il gioco davvero coinvolgente.
Tirando le somme “Il Padrino” è davvero un bel gioco, che sfrutta bene la licenza, ma che usa solo per “contorno”.
I punti deboli sono alcuni rallentamenti e i controlli per la versione PC (usando la combinazione Tastiera – Mouse).
Lo consiglio a tutti gli amanti del film e dei videogiochi d’azione e d’esplorazione.Insomma l'EA ci ha messi dinanzi una "Proposta che non potremo rifiutare"....Amanti dei cavalli e non...;-)
P.S.=Una domanda mi assilla: perché con capolavori in ogni campo (vedi Madden, Need For Speed e Il Padrino) l’Electronic Arts non migliora la serie FIFA….
Scusate il piccolo sfogo, ma proprio non lo capisco…
Chi vivrà, vedrà…
Alla prossima.
A.Campitelli
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