Papā denuncia il P2P, ma non suo figlio
Papā denuncia il P2P, ma non suo figlio
Puō uno degli uomini chiave dell'industria musicale avere un downloader pirata in casa? Pare di sė, e l'interessato, il CEO di Warner Music, lo ammette con estrema naturalezza
La notizia ha fatto il giro della rete, rimbalzando dal Manteblog a Engadget, approdando infine su arstecnica: Edgar Bronfman, potente CEO di Warner Music (una delle grandi sorelle dell'industria musicale americana e internazionale), ha candidamente ammesso di aver beccato uno o pių dei suoi sette figli a scaricare musica con il file sharing. "Sono abbastanza sicuro che lo abbiano fatto, e sono abbastanza sicuro del fatto che ne abbiano sofferto le conseguenze" ha detto, confermando poi che sė, il download in effetti c'č stato senza ombra di dubbio.
Warner č una delle principali sostenitrici delle campagne di RIAA, l'associazione dei discografici americani, con cui si contrasta da anni l'utilizzo delle piattaforme di peer-to-peer per lo scambio illecito di contenuti protetti dal diritto d'autore...
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