La Polizia italiana ha vuotato il sacco sui rischi digitali
Il Direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha spiegato alla commissione Trasporti e Tlc che su furti di identità e l'adescamento di minori in rete bisogna fare di più. Mancano leggi specifiche per fronteggiare i fenomeni emergenti.
Il Direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha ammesso che l'Italia non dispone di una legislazione adeguata per combattere i furti di identità. Oggi in audizione presso la commissione Trasporti e Tlc della Camera dei deputati, Antonio Apruzzese ha confermato che "per combattere il fenomeno non funzionano schemi obsoleti". Insomma, bisognerebbe affinare gli strumenti investigativi e migliorare le tecniche di risposta. L'ideale sarebbe creare "più intelligenti forme di collaborazione con tutti i settori istituzionali, non ultimo il mondo dei legislatori".
Oggi i magistrati sembrano essere costretti ad affidarsi a norme giuridiche non troppo a fuoco con l'argomento. E dire che il furto di identità digitale oggi riguarda sopratutto i codici di pagamento elettronico e quelli di accesso ai servizi di home-banking, quindi passpartout che ormai fanno parte del quotidiano...
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