Se la cava il cracker minorenne
Sei mesi con la condizionale per uno della crew che vendeva a spammer americani l'accesso a centinaia di PC infettati dai loro trojan. Per spedire spam senza preoccupazioni.
Non finirà dietro le sbarre il ragazzo britannico di 16 anni condannato da un tribunale del South Cheshire per la sua attività di cracking, svolta a fini di lucro. Il giudice lo ha infatti condannato a sei mesi di carcere con la condizionale e pene del tutto simili sono attese per alcuni suoi amici americani e canadesi. Uno di questi ultimi era stato arrestato a maggio dalla Royal Canadian Mounted Police.
Insieme a loro, il ragazzo di cui non è stato reso pubblico il nome aveva messo su una crew con cui ha prima realizzato Randex, un worm che contiene un cavallo di troia, e poi lo ha sfruttato per fare soldi.
Il trojan di Randex, come tutti i tool di questo tipo, mira ad infettare i computer meno protetti e, in questo modo, a creare delle backdoor di accesso che consentono di manovrare i computer da remoto. Dopo averlo depositato tramite IRC, il gruppo ha avuto a disposizione un network di centinaia di computer zombie, ossia macchine che in qualsiasi momento da remoto possono essere attivate per gli scopi più diversi.
Nel caso della crew in questione, l'obiettivo era vendere l'uso della propria botnet a spammer statunitensi, pronti a pagare per avere un servizio che consente di trasformare i PC infetti in nodi sparaspam. Non solo, a quanto pare la rete di Randex è stata utilizzata anche per sviluppare attacchi distribuiti denial-of-service: i PC colpiti in questo caso sono stati usati per sparare richieste malevoli in enorme quantità a server presi di mira e resi così irraggiungibili e inutilizzabili.
Da segnalare che i componenti della crew sono stati individuati proprio perché hanno tentato di speculare sulla rete di PC infetti. Hanno venduto l'accesso anche agli smanettoni della rivista tedesca c't che hanno poi passato a Scotland Yard tutte le informazioni utili.
"Questi giovani cracker - ha affermato un esperto della società di sicurezza Sophos - se fossero stati di qualche anno più grandi sarebbero stati trattati con severità molto maggiore. È importante che tutti, indipendentemente dall'età, imparino che le autorità non intendono chiudere un occhio sui crimini informatici".
Tratto da Punto-Informatico
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