Spese beffa con il cellulare pagamenti a rischio hacker
La fretta di introdurre i sistemi Nfc, che permettono di pagare con lo smartphone nei negozi, ha aperto una falla di sicurezza: i dati non vengono crittografati e quindi si possono rubare. Ma non è un problema dell'Nfc, garantiscono gli esperti. E in Italia siamo al sicuro, solo perché ancora non sono attivi questi servizi.
C'è il pericolo che ci rubino carte di credito e soldi dai nostri cellulari attraverso i sistemi che consentono pagamenti tramite terminali mobili nei negozi. Ma la colpa non è della tecnologia in sè (Nfc, Near field communications) bensì del modo - frettoloso e imprudente - in cui è stata adottata finora.
La conferma del pericolo si è avuta alla conferenza Def Con di Las Vegas nei giorni scorsi. Def Con è il principale raduno hacker al mondo. Eddie Lee, specialista in sicurezza di Blackwing Intelligence, ha mostrato uno strumento software per sistemi Android, NfcProxy, che permette di leggere a distanza i dati della carta contenuti nel cellulare Nfc di un altro utente e poi di usarli per fare acquisti in un negozio abilitato a questo tipo di pagamenti.
Lee, nella sua 'prova', ha adoperato un cellulare Nexus S con il servizio Google Wallet, disponibile negli Stati Uniti, ma sono molti i modelli di smartphone che ormani hanno i chip Nfc, come il Samsung Galaxy S3...
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