I technohomeless fanno scuola
I technohomeless fanno scuola
Due i casi saliti alla ribalta della cronaca, blog che raccontano la vita e le sensazioni di chi vive senza un'abitazione. Due modi di intendere e di vedere il mondo, espressi grazie ad Internet.
Roma - "Quando mi rendo conto che ho una intera giornata da riempire mi viene la nausea per pensare a come riempirla"
Dopo aver perso la casa, aveva chiuso col mondo, cercava di apparire sempre di meno in pubblico, tentando di mascherare la sua condizione di senza tetto. Provava una grande vergogna, perciò non parlava più con nessuno, si nascondeva, aveva paura di essere riconosciuta.Poi l'idea, forse nata dalla frustrazione, di aprire un weblog per raccontare la sua vicenda. In pochissimo tempo lo spazio personale virtuale di una giovane donna inglese, che preferisce mantenere l'anonimato, ha calamitato l'attenzione di molti navigatori (circa 80mila dal primo marzo) tanto da suscitare l'interesse del New York Times , che l'ha addirittura intervistata.
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