Ue contro i Videogames
L'Ue scende in campo contro i Videogames violenti.
L'Ue chiede più controlli per i contenuti dei Videogames e un conseguente uso più restrittivo del Pegi, il Pan European Game Informationle, il famose codice con il quale viene classificato il gioco in base al contenuto e all'età.
Il sollecito alle aziende produttrici di Videogames - ma anche ai Paesi che non hanno ancora aderito all'uso, 7 su 27 - arriva direttamente da due donne: per l'UE la commissaria Meglena Kuneva e per le Tlc la responsabile Viviane Reding.
Come già detto il Pegi valuta il gioco in base all'età del diretto possibile utilizzatore e in base al contenuto stesso: qualche tempo fa il gioco Manhunt 2 è stato messo sotto processo proprio per i contenuti troppo violenti, ecco le due news al riguardo scritte a suo tempo 1 - 2.
Il Pegi etichetta un gioco in base all'età - 3+ consigliato dai 3 anni in su, 7+ consigliato dai 7 anni in su, 12+ consigliato dai 12 anni in su, 16+ consigliato dai 16 anni in su e 18+ consigliato dai 18 anni o del tutto vietato ai minori - e in base ai contenuti: violenza, linguaggio scurrile, paura, sesso, droghe, discriminazione e gioco d'azzardo.
Il Comunicato ufficiale dal sito dell'UE.
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