Voyager 1, 35 anni di odissea nello spazio
Il 5 settembre 1977, trentacinque anni fa, partiva dalla Terra la sonda automatica Voyager 1. Quella sonda è ancora in viaggio e trasmette ancora, fioca ma infaticabile voce dai confini del nostro sistema solare. In trentacinque anni di viaggio è arrivata a quasi diciotto miliardi di chilometri, ben oltre l'orbita del più distante dei pianeti, e si sta affacciando ora all'abisso infinito dello spazio interstellare. È così lontana che il suo debolissimo segnale radio, che manda ancora dati scientifici dopo tre decenni e mezzo di lavoro, ci mette sedici ore ad arrivare sulla Terra.
Nel 1990, tredici anni dopo l'inizio di questa vera odissea nello spazio, l'astronomo Carl Sagan chiese alla sonda Voyager 1 di voltarsi verso casa per un'ultima volta e scattare una foto del nostro mondo dalla distanza di sei miliardi di chilometri. Ne risultò l'immagine che vedete qui sopra: un pallido puntino azzurro sospeso in un riflesso della luce del Sole. Ecco le riflessioni sul significato profondo di quell'immagine, scritte da Sagan stesso...
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