Cyber crimini: la Corea del Sud attaccata dalla Cina

Martedì scorso la massima autorità sud-coreana ha dichiarato che da circa un mese i server di numerose istituzioni governative sono sotto assedio, minacciati da continui cyber attacchi e che il fenomeno si sta estendendo pericolosamente.

Secondo un'inchiesta avviata dalle agenzie investigative, il primo attacco sarebbe stato inferto il 13 Giugno: il Trojan Horse Peep e la Backdoor Revacc avrebbero colpito ben 64 computer in sei agenzie governative ed altri 52 sistemi nel settore privato.

Il NIS (National Intelligence Service) ha affermato che un gruppo di hacker non identificato ma sicuramente situato in Cina, è riuscito a penetrare in questo mese in 211 computer di diverse istituzioni chiave del Paese, tra le quali l'Istituto di Ricerca per l'Energia Atomica, l'Agenzia per lo Sviluppo della Difesa, l'Assemblea Nazionale e l'Agenzia che controlla la Polizia Marittima. Inoltre i cyber-criminali avrebbero messo a segno altri colpi su 67 computer di compagnie private, industrie mediatiche ed università.

Infine sia il NIS che l'Agenzia di Polizia Nazionale hanno aggiunto che dal Paese sono state trafugate molte informazioni riservate, tra le quali password di email account ed altre informazioni personali appartenenti a 122 legislatori del vecchio e del nuovo governo.

Poiché è stato confermato che gli attacchi sono stati lanciati dalla Cina e visto che tali attacchi vengono considerati come una minaccia per la sicurezza nazionale, il NIS ha dichiarato di voler chiedere aiuto all'Ambasciata Cinese a Seoul tramite il Ministro degli Esteri, sperando, attraverso una solida strategia di cooperazione, di giungere presto alla soluzione di questo giallo e di catturare i responsabili di tali crimini telematici.

News tratta da Programmazione.it