Bloccare siti web? La Ue impone dei limiti... anche ai tribunali
Vanno tenuti conto anche i diritti degli utenti: l'Ue dice la sua sul blocco dei siti web da parte dei Tribunali. Lo dice una sentenza emessa ieri dalla Corte di Giustizia Europea in merito al caso UPC Telekabel.
La vicenda in sintesi vede due società di produzione cinematografica, la Constantin Film e la Wega, venute a conoscenza dell'esistenza di un sito che offriva agli utenti la possibilità di scaricare o guardare in streaming film di loro proprietà. Il tutto senza aver chiesto permessi di alcun tipo: le due società hanno quindi chiesto e ottenuto il blocco del sito grazie ai giudici che hanno ordinato la chiusura del provider, la UPC Telekabel, che però si è opposta ricorrendo alla Corte europea. Quest'ultima ha confermato invece la decisione dei giudici austriaci ma ponendo dei paletti.
Di seguito alcuni stralci significativi della sentenza.
L'ingiunzione deve specificare quali misure deve attuare un provider al quale è stato chiesto il blocco. Il provider deve essere messo nelle condizioni di poter evitare sanzioni per la violazione di tale ingiunzione, dimostrando di avere adottato tutte le misure ragionevoli. Le misure adottate non devono privare inutilmente gli utenti di Internet della possibilità di accedere in modo lecito alle informazioni disponibili.
"I diritti fondamentali in parola non ostino ad una tale ingiunzione, alla duplice condizione che le misure adottate dal fornitore di accesso non privino inutilmente gli utenti di internet della possibilità di accedere in modo lecito alle informazioni disponibili" e che queste "abbiano l'effetto di impedire o, almeno, di rendere difficilmente realizzabili, le consultazioni non autorizzate di materiali protetti" dal copyright.
La Corte ha affermato inoltre che, per eseguire il blocco, non è necessario ci sia "rapporto particolare tra il soggetto che commette la violazione del diritto d'autore e l'intermediario nei confronti del quale può essere emessa un'ingiunzione", e "non è necessario neppure dimostrare che gli abbonati del fornitore d'accesso consultino effettivamente i materiali protetti accessibili sul sito Internet del terzo".
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2 commenti a "Bloccare siti web? La Ue impone dei limiti... anche ai tribunali":
Una volta tanto che concordo, solo che al solito in Italia, si farà orecchie da mercante
A parte la questione citata, nella quale non metto becco.
Se tutto va bene, per come vanno le cose, tra un pò di anni non pochi paesi i
limiti li imporranno alla UE.
Era ora.