Curiosity non è su Marte per cercarli, ma se poi spuntano i marziani...
Curiosity è ancora fermo su Marte, a tutt'oggi, per l'aggiornamento del software, ma fra poche ore riprenderà ancor meglio di prima il suo lavoro: studiare il pianeta rosso in quel grande cratere Gale, oltre 150 chilometri di ampiezza, in cui è atterrato con una precisione millimetrica.
Mentre il presidente Barack Obama telefona per congratularsi con il team Nasa che ha progettato, costruito e guidato il rover più grande della storia dell'esplorazione spaziale, oltre 900 chili al decollo di cui almeno 75 di strumenti, la gente si chiede già cosa troverà in quella landa desolata, sassosa e rossa: ci dirà qualcosa sulla vita possibile su Marte, sia passata che, magari, presente? In fondo in fondo l'idea dei "marziani" ce l'abbiamo tutti, alimentata negli ultimi 100 anni da letteratura, film, guerre, calde e fredde, e paure conseguenti.
Che possa trovare eventualmente solo segni di vita a livello di microbi, o comunque microrganismi, è piuttosto chiaro, anche se nessuna traccia finora indicala loro presenza, se non che dell'acqua si sono trovati sia i segni che i ghiacci in missioni precedenti...
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