iPhone consente di ritrovare aereo precipitato in Cile
Privacy contro sicurezza. Anonimato contro tracciabilità.
Questo è uno dei temi più dibattutti dell'epoca in cui viviamo (sebbene qualcuno potrebbe obiettare che ci sia tanto altro a cui pensare). La questione è di quelle di base e non troverà mai una risposta condivisa da tutti: è giusto che i dispositivi elettronici di cui ci circondiamo e che sempre più ci portiamo dietro, memorizzino (internamente o inviandoli alla "casa madre") una grossa mole di dati su posizione, spostamenti, messaggi scambiati e quan'altro l'utente stia facendo?
Come dicevo, e lo ripeto, è impossibile rispondere in modo netto. A tutti noi fa orrore l'idea che un'azienda privata, o peggio ancora un governo, possa andarsi a spulciare tutti i dati che ci riguardano. Ma poi succedono cose come quella che sto per dirvi, e allora non si sa più cosa pensare.
La settimana scorsa, un velivolo da trasporto militare con 17 persone a bordo è scomparso vicino a Robinson Crusoe, un'isola in territorio cileno. Sicuramente è ia precipitato ma al momento non è stato possibile individuarlo (anche se è stata ritrovata una ruota) e quindi nessuno sa se ci siano dei sopravvissuti e se necessitino di soccorso, per quanto ciò sia ritenuto improbabile.
I parenti di una delle persone che erano a bordo del velivolo si sono però loggati in "Find My iPhone", e sono stati in grado di isolare le coordinate dell'ultimo luogo in cui si trovava l'aereo prima di precipitare. Questo sta consentendo di concentrare le ricerche in una regione molto limitata e dovrebbe ragionevolmente accorciare i tempi per il ritrovamento.
Dal rapporto ufficiale: "Il Contrammiraglio Francisco García-Huidobro ha spiegato ciò che ha raccolto tanta attenzione oggi, e questo ha a che fare con un iPhone appartenente ad una delle vittime dell'incidente aereo di Juan Fernández, in una spiaggia a Bahía Carvajal. Il segnale del telefono avrebbe potuto essere catturato grazie al sistema GPS, ma l'acqua ha finito per spegnerlo."
"Tuttavia, García Huidoro ha spiegato che si è riusciti a tracciare l'ultima posizione dalla quale è stato generato il segnale, un'informazione che sarà resa pubblica domani. Si attende che forze speciali della Marina scendano a recuperare il dispositivo in fondo all'oceano nel quinto giorno di ricerche. L'iPhone dovrebbe essere vicino al luogo dove una ruota dell'aereo precipitato è stata ritrovata venerdì scorso".
È vero che l'aereo stesso potrebbe venire dotato di un sistema di tracciamento simile a quello dell'iPhone, senza che si debba ricorrere al telefono di un passeggero per la localizzazione. Ma è anche vero che in situazioni simili questi dispositivi potrebbero salvare la vita a qualcuno o, come è più probabile in questo caso, consentire almeno di recuperarne i corpi.
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5 commenti a "iPhone consente di ritrovare aereo precipitato in Cile":
Ma smettiamola con ste vaccate su iphone, un telefono da 800€ che nel 2011 non fa mandare foto via bluetooth o mettere un mp3 come suoneria cose che oggi dovrebbero essere la base di un cellulare.
Ti pare che nell'articolo io abbia detto che mi sembra un gran telefono per quello che costa? Hai capito di cosa parla l'articolo, vero? ;)
Il titolo dell'articolo è fuorviante.
L'aereo non è ancora stato ritrovato, secondo l'articolo, e questo già può
scatenare qualche flame.
Usare il segnale o funzioni del telefono per tracciare la rotta è una buona idea
senza dubbio, soprattutto se venuta da un privato cittadino (parenti) anzichè
dal personale addestrato alla ricerca e soccorso.
Detto ciò, ogni velivolo "dovrebbe" esser dotato di radiofaro o dispositivi
simili, proprio nel caso di incidenti. Perchè non l'hanno usato? (domanda
retorica)
luke: hai perfettamente ragione sul titolo, faccio penitenza.
per quanto riguarda il "radiofaro": qui il punto è che i dati erano stati
registrati e memorizzati fuori dal velivolo, e quindi erano disponibili
all'esterno. non credo che gli aerei abbiano questo tipo di sistema (che tra
l'altro potrebbe essere facilissimamente implementato, immagino, pur con costi
non esigui).
Uhmmmm...
dunque, come fa un telefono a comunicare la propria posizione acquisita tramite
GPS? Non certo attraverso i satelliti GPS... quindi doveva trattarsi di un
iPhone in qualche modo connesso ad una rete radiomobile.
MA SUGLI AEREI NON ERA VIETATO TENERE CELLULARI ACCESI??!?!?! :-o
Sui costi d'implementazione di un sistema di tracciamento non sono sicuro che
siano poi così alti... alla fine il principio di funzionamento si baserebbe su
quanto accade ormai coi social network: si scatta una foto, si aggiunge un bel
tag di georefrenziazione e via di upload.
La posizione è servita... e non si è nemmeno obbligati ad avere un iPhone, dal
momento che anche con un qualunque GSM scrauso la rete stessa è in grado di
determinare la posizione di un terminale con precisione pari al GPS (posto che
l'operatore agganciato sia dotato di apposito server di localizzazione).
Piuttosto, penso, una fetta considerevole degli investimenti se ne andrebbe alla
voce "sicurezza": mica vorremo pubblicare su internet la posizione in tempo
reale di tutti gli aeroplani in volo!
Cifratura, sistema di protezione dei dati, ecc. ecc. E' quello ceh si porta via
un sacco di soldi!