Il micromotore elettromagnetico
Non si chiamerà Proteus come l'altro prototipo di nanomotore realizzato in Australia, ma la tecnologia sviluppata presso l'Istituto Federale di Tecnologia di Zurigo condivide una parte non trascurabile delle soluzioni già adottate per dotare le nanomacchine della capacità di moto autonomo di cui necessitano per conquistare il corpo umano e, eventualmente, il mondo.
Come quello del progetto australiano, il prototipo svizzero è stato ispirato dalla struttura a spirale di taluni tipi di batteri, perfettamente in grado di "nuotare" nei fluidi degli organismi ospiti e di muoversi in maniera indipendente. Il nanomotore, sviluppato da Bradley Nelson e colleghi, è in grado di riprodurre gli stessi movimenti dei suddetti batteri e di muovere in giro una massa sostanzialmente similare, con la differenza che in questo caso il motore a forma di flagello viene alimentato e controllato attraverso un campo magnetico esterno...
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