Le missioni impossibili dell'uomo di Amazon
Incontro con Bezos, il più grande commerciante del mondo.
Amazon è nata sui sedili di un'auto, nel lungo tragitto tra New York e Seattle, dove Jeff Bezos ha scritto un primo abbozzo di business plan. Al garage, luogo simbolo della nuova imprenditoria americana, c'è arrivata nel 1995, per vendere libri su Internet: oggi è il più grande negozio del mondo, virtuale e non.
E a 48 anni, con un capitale personale di oltre 23 miliardi di dollari, Bezos non è uno che si tira indietro di fronte alle sfide, come recuperare i resti dell'astronave Apollo 11 sul fondo dell'Atlantico o lanciare un tablet che rompa il monopolio dell'iPad. La prima missione partirà tra qualche mese, la seconda è già a buon punto: il Kindle Fire è la sola tavoletta che si è guadagnata uno spazio in un mercato dominato da Apple; in Italia arriverà il 25 ottobre in una versione riveduta e corretta. «Nel 2011 sono state lanciate due dozzine di tablet, ma nessuno ha avuto successo», riflette Bezos, camicia bianca e jeans, nella sede milanese di Amazon. «E questo perché? Perché sono dei gadget»...
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