Un processore che prende spunto dal cervello umano
I computer, sappiamo, sono estremamente performanti quando si chiede loro di fare operazioni ripetitive legate da processi logici. Mancano ancora nella capacità di adattarsi a situazioni nuove e inaspettate. Al MIT non si pongono limiti, non si diventa il vertice della ricerca tecnologica rimanendo fermii a guardare. Un gruppo di ricercatori del famosissimo Istituto nel Massachusetts ha preso il cervello umano come modello per i circuiti di una macchina con l'intenzione di cominciare un percorso in cui i computer potranno finalmente e realmente imparare.
I ricercatori del MIT hanno quindi ideato un chip per computer che simula l'attività delle nostre sinapsi, la connessione che collega due neuroni e che permette il flusso di informazioni. Non si tratta di semplici fili, ma di sofisticatissimi sistemi di trasmissione di segnali chimici. I canali ionici controllano il flusso degli atomi ionizzati di elementi come il sodio, il calcio e il potassio. Il chip che è stato progettato a Boston ha dei transistor che presentano lo stesso comportamento. Invece della usuale logica binaria on/off che caratterizza i circuiti attuali, questi transistor lavorano con diversi livelli di intensità del segnale come in un circuito analogico. Sebbene ilnumero di questi transistor all'interno del processore sia piuttosto ridotto, si parla di 400 unità, sono comunque un numero sufficiente per iniziare a modellare alcune delle funzionalità che caratterizzano il nostro cervello.
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Un commento a "Un processore che prende spunto dal cervello umano":
il problema principale dell'imparare non è creare una machcina con un
funzionamento simile/uguale al cervello umano, il problema è ben altro, che è
difficile da ricreare realmente, anche perchè il cervello che vogliono fare non
assomiglia neanche vagamente a quello di un animale qualunque, che cmq
"IMPARA".
scritto tra le virgolette perchè un animale non impara come succede all'uomo