Sony ripristina il PlayStation Network, ma non in Giappone
Il PlayStation Network di Sony ha finalmente iniziato il complicato processo di rimessa in funzione da sabato scorso, dopo il brutto episodio di furto dei dati degli utenti dichiarato dalla stessa compagnia e che ha portato a quasi un mese di downtime per ragioni di sicurezza.
Ma proprio a casa di Sony, quel Giappone che nei nostri occhi è in questo momento scenario di una recente catastrofe, ma che va invece avanti anche con le sue vicende ordinarie, un portavoce dell'azienda ha fatto sapere che il governo non consentirà il ripristino del network finchè non sarà rassicurato che misure di sicurezza adeguate siano state messe in essere dalla compagnia.
Il CEO di Sony, Kazuo Hirai, con un video postato sul blog del PlayStation Network nello scorso weekend, ha annunciato il piano di restaurazione con le varie fasi per zona geografica del pianeta. E infatti prima di tutto, come da piano, sono state ripristinate le funzionalità di multi-player online per i clienti negli Stati Uniti.
Ma la decisione di partire negli USA prima che nella patria dell'azienda è stata spiegata successivamente, quando Kazushige Nobutani, il direttore di uno dei dipartimenti del Ministero di Economia, Commercio ed Industria giapponese ha dichiarato che gli organismi di controllo non erano ancora soddisfatti del livello di sicurezza raggiunto dalla compagnia, in base agli stessi criteri ed obiettivi pianificati da Sony in merito al ripristino del PSN e di Qriocity.
In particolare, Sony non avrebbe mostrato come i meccanismi di difesa messi in atto oggi, offrano contromisure efficaci, in caso di hacking, se comparati a quelli già utilizzati in passato. Il governo attende pertanto ulteriori chiarimenti prima di autorizzare la rimessa online del network.
Nei paesi dove il ripristino è stato effettuato, gli utenti, al momento del log-in nei loro profili, hanno ricevuto una richiesta di upgrade del firmware, dopo il quale hanno dovuto modificare la password. Si è creato però un prevedibile collo di bottiglia, a causa del quale il servizio è stato di nuovo chiuso nella giornata di domenica e dunque riavviato più tardi.
Finora il servizio è ripreso regolarmente in Nordo America, in tutta l'Europa, in mEssico, in Sud America, nel Medio Oriente, in Nuova Zelanda ed in Australia. Il dubbio è: se i giapponesi non sono convinti dei sistemi di sicurezza messi in piedi da Sony, questi milioni di utenti possono sentirsi tranquilli?
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