L'universo? Forse è solo virtuale
Lo rivela un astronomo britannico
"La vita, l'universo e tutto il resto" potrebbero essere il risultato di una finzione virtuale generata da un computer. E' questa l'ultima provocazione di Sir Martin Rees, autorevole astronomo britannico e membro del prestigioso Royal Society. Come nel film "The Matrix", secondo quanto sostenuto dal professore dell'università di Cambridge, a breve la realtà potrebbe essere replicata digitalmente senza alcuna distinzione.
"Grazie a calcolatori sempre più potenti -ha dichiarato Rees- sarà possibile dar vita a un universo interamente virtuale, proprio come il mondo in cui vive Keanu Reeves nei panni di Neo". Nel dettaglio, stando alla tesi dell'astronomo, sarà possibile simulare digitalmente non soltanto dinamiche molto semplici, ma anche interi mondi completi di ogni dettaglio.
A questo punto però la domanda sorge spontanea: il mondo in cui viviamo attualmente è ciò che percepiamo o si tratta già di una simulazione? Rees ha sottolineato che il quesito anticipa solo un'ipotesi suggestiva, ma nel frattempo tale idea è diventata oggetto di discussione tra molti accademici.
Per John Barrow, professore di scienze matematiche all'università di Cambridge, l'universo sarebbe irriproducibile perché funziona secondo un delicato equilibrio in grado di permettere l'esistenza di diverse forme di vita. Basterebbe una minuscola alterazione di questo equilibrio, spiega Barrow, per rendere impossibile l'esistenza del mondo che conosciamo. "Civiltà poco più avanzate della nostra -ha sottolineato però il matematico- avranno comunque la capacità di simulare universi nei quali esseri consapevoli possono svilupparsi e comunicare tra loro".
Del resto l'ipotesi secondo cui la realtà non sarebbe altro che una simulazione risale a oltre duemila fa: il filosofo cinese Chuang Tzu, che morì nel 295 a.C. si era infatti chiesto se tutta la sua vita non fosse stata altro che un sogno. L'idea venne ripresa poi dal filosofo francese Cartesio, che nel 17esimo secolo coniò la frase "Penso dunque sono". Nel secolo scorso fu in seguito il filosofo britannico Bertrand Russell a ipotizzare che gli essere umani non siano altro che "cervelli in un barattolo", stimolati da sostanze chimiche e correnti elettriche. Le sue ipotesi hanno trovato eco infine in innumerevoli capolavori della fantascienza, dai libri di Isaac Asimov fino a "The Matrix".
News tratta da Tgcom.it
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Un commento a "L'universo? Forse è solo virtuale":
L'Universo è solo un'illusione
Scienze Tutta opera di un computer
La nostra vita, il nostro pianeta e tutto l’Universo, sono il prodotto generato
da un potentissimo computer. E’ quanto asserisce Martin Rees, docente di
astronomia presso la prestigiosa università di Cambridge e membro della Royal
Society inglese. La teoria, non nuovissima, in quanto già ipotizzata da altri
noti scienziati, sostiene in pratica che tutto ciò che ci circonda è virtuale,
proprio come il mondo di “Matrix”, il film fantascientifico di Douglas Adams.
"Nei prossimi decenni – ha spiegato Rees - i computer saranno talmente evoluti
da essere addirittura in grado di simulare interi mondi completi di ogni
dettaglio. Se la tendenza continua, possiamo immaginare computer capaci di
simulare universi tanto complessi quanto quello in cui ci troviamo". Secondo lo
scienziato l’idea di un mondo in stile Mtrix non è da escludere a priori. Non a
caso, negli ultimi anni, tale teoria è diventata oggetto di dibattiti e accese
discussioni.
Tra i sostenitori più agguerriti va citato Paul Davies, fisico australiano che
in un'intervista al "Sydney Morning Herald" ha raccontato come la scienza "stia
tentando ciò che si è potuto vedere in Matrix: vivere in una simulazione". Che
l’Universo sia reale o virtuale nessuno potrà comunque saperlo. Gli scienziati
possono soltanto avanzare delle ipotesi, e noi, almeno finché non ci saranno
ulteriori informazioni, potremo soltanto limitarci a vivere dando per scontato
che le nostre esistenze siano "vere".
News tratta da Giornaletecnologico.it