Dalla fantascienza alla realtà
Il motore dell'Enterprise funziona? Tre scienziati della Ucla ottengono la fusione nucleare fredda con i cristalli di litio e il deuterio. È un metodo simile a quello ipotizzato dai creatori di Star Trek.
Gli scienziati mostrano la loro macchina "tascabile" per la fusione nucleare.
ROMA - Il motore dell'astronave di Star Trek ora è un po' meno fantascienza e, cosa più importante, la fusione a freddo sembra più vicina. Per una strana coincidenza mentre i fan di tutto il mondo danno l'addio alla saga più longeva della tv (negli Stati Uniti il 13 maggio è andata in onda l'ultima e conclusiva puntata della quarta serie di Enterprise), un articolo apparso su "Nature" riapre le speranze di avere energia pulita e a basso costo. Tre scienziati della università californiana "Ucla", Seth Putterman, Brian Naranjo e Jim Gimzewski, sarebbero riusciti ad ottenere una fusione nucleare che utilizza dei cristalli molto simili ai cristalli di litio del motore dell'Enterprise.
Più esattamente si tratterebbe di cristalli piroelettrici di litio tantalato (LiTaO3). Ma le similitudini con la famosa astronave non finiscono qui perché un ruolo fondamentale nel processo lo ha giocato anche un altro elemento che tutti gli appassionati della serie tv conoscono fin troppo bene: il deuterio.
continua news tratta da repubblica.it di Giovanni Gagliardi
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