Prima ti porto a letto, poi ti voto su Facebook
Se già sentirsi valutate per la propria prestazione a letto non è il massimo, vedere i voti pubblicati su Facebook è impensabile. David McRory ha aspettato fossero i Giudici a farglielo capire.
Che su Facebook ormai girino informazioni di ogni tipo, anche personali, non è una novità. Sarai altrettanto abituato a modifiche delle impostazioni sulla privacy che il social network apporta per darti maggiore sicurezza. Ma a quanto pare non è ancora abbastanza, dato che esistono ancora casi come quello di David McRory. Il ventiduenne australiano è stato condannato a quattro mesi di reclusione per aver creato una pagina in cui pubblicava i suoi voti sulle prestazioni sessuali delle ragazze che vivono nella sua zona.
Il ragazzo, ora rilasciato su cauzione, pubblicava i suoi voti senza curarsi della delicatezza dell’argomento. Il suo avvocato ha anche provato a rigirare la versione dei fatti descrivendo l’accaduto come un atto dovuto alla stupidità e alla leggerezza più che alla malizia, ma invano. Per fortuna la Corte di Bendigo, paese dello stato di Victoria in cui vive McRory, ha invece voluto che diventasse un caso esemplare...
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