Speciale/ ADSL italiana, cambia tutto
1. Cambiamenti tra le polemiche
Speciale/ ADSL italiana, cambia tutto
L'Italia vira verso nuove regole, come l'Europa ordina. Potranno arrivare nuovi tagli ADSL, anche con molta banda di upload. Le incertezze allarmano i provider. In arrivo anche una stangata sulle ADSL senza voce. Ecco cosa cambia e perché
Roma - L'ADSL italiana è sull'orlo di una svolta che, senza retorica, è possibile definire epocale. L'Autorità delle Telecomunicazioni (Agcom) sta infatti recependo, per il mercato ADSL all'ingrosso, il nuovo codice delle telecomunicazioni, deciso dalle istituzioni europee nel 2002. È la prima riforma della ADSL italiana dal 2000, quando sono state gettate le basi e le prime regole di questo mercato.
Ora stanno per essere poste quelle che daranno il volto all'ADSL dei prossimi anni. Dal punto di vista degli utenti, si aprono le porte perché arrivino offerte ADSL con tagli particolari; d'altra parte, però, Agcom accoglie la proposta di Telecom di applicare un canone aggiuntivo alle ADSL senza linea voce. E crea nuove regole per passare con più agilità da un operatore ADSL a un altro.
Le novità sono contenute in un provvedimento di una ventina di pagine che rivoluzionano il modo con cui dietro le quinte l'ADSL funziona, nonché i rapporti tra Telecom Italia e gli altri operatori.
Novità troppo importanti per non essere notate. E infatti hanno scatenato una bufera di proteste da parte dei provider riuniti nell'associazione AIIP. I quali sono arrivati, per una volta, a comprare una pagina su Il Messaggero per parlare del problema: temono che le nuove regole scritte nel provvedimento possano consegnare a Telecom Italia il mercato dell'ADSL.
Tra le varie novità, infatti, in Italia si passa a un regime di regolamentazione più leggero. Telecom Italia, dal momento in cui il provvedimento diventerà legge, non dovrà più chiedere il permesso all'Agcom prima di lanciare un'offerta ADSL al pubblico (Alice). Finora ha dovuto invece rispettare un tempo di preavviso di 30 giorni. È il punto nodale che ha suscitato le maggiori polemiche, ma non il solo a essere contestato. Il provvedimento porta anche altre modifiche strutturali del mercato, alcune delle quali paiono positive a tutti i soggetti. "Potremo lanciare ADSL di nuovo tipo, con molta banda di upload e garantita, svincolati dalle scelte commerciali di Telecom Italia", dice Stefano Quintarelli, presidente di AIIP. Oppure potranno arrivare ADSL a 6 Megabit anche per chi non è coperto da unbundling.
Secondo Agcom, si pongono ora le basi anche perché possano scendere i prezzi delle offerte al pubblico. I provider non sono d'accordo e invece temono la stagnazione del mercato. La loro causa è stata sposata dal senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, che nei giorni scorsi ha presentato, a riguardo, un'interrogazione parlamentare. C'è maretta anche sui blog, a partire da quello di Beppe Caravita, giornalista del Sole24Ore. Forse è stato anche a causa delle polemiche di questi giorni che il provvedimento non si è ancora tramutato in legge, pur essendo giunto alla fine dell'iter previsto: ha ricevuto infatti il placet della Commissione Europea e, a fine novembre, dall'Antitrust.
Ufficialmente, Agcom non ha confermato la tesi secondo cui il rinvio della legge è stato dovuto alle polemiche. Una fonte interna all'Agcom, che è voluta restare anonima, dice invece a Punto Informatico che potrebbe essere una spiegazione plausibile. Si sa che Agcom ne tratterà in una futura riunione del Consiglio (il 21 dicembre), preceduta da incontri con l'AIIP. Alla fine i provider riusciranno a cambiare alcuni dettagli del provvedimento, anche se Agcom ha ormai tutta la facoltà di lasciare le cose come stanno? Non si sa. Una cosa è certa: l'impianto strutturale della riforma ADSL resterà in piedi, perché sono novità attese da tempo (anche dagli stessi provider) e in linea con quanto voluto dalla Commissione Europea. Ecco quindi che cosa sta per cambiare e perché gli utenti debbono esserne a un tempo contenti e spaventati, per le promesse e i rischi in ballo.
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1. Cambiamenti tra le polemiche
2. Le maggiori novità: Bitstream
3. Le novità: Offerte orientate al costo
4. Più libertà a Telecom, meno risorse ad Agcom
5. Canone aggiuntivo ADSL/ Cambiare operatore