Telelavoratori: 1 su 3 apre mail sospette
La ricerca è mondiale, commissionata da Cisco.
Lavorare da remoto è oramai diventata una tipologia di impiego del tutto comune: non comuni sono però i rischi che derivano da una scarsa attenzione dedicata alla sicurezza.
Cisco commissiona e firma la ricerca effettuata a livello mondiale (la seconda edizione): ne risulta che l'atteggiamento nei confronti della sicurezza informatica tra le mura di casa è diverso che in ufficio o nell'ambiente di lavoro. A casa ci si sente come esclusi da ogni tipo di attacco al nostro pc: ovviamente così non è e la cosa fa preoccupare. Internet è più sicura, questo è il pensiero del 56% dei lavoratori
Un telelavoratore su 3 apre e-mail di provenienza sospetta senza preoccuparsi del cosa viene aperto. La Cina è il paese che meno rispetta questa norma di sicurezza (62%), ma è ancora più preoccupante la tendenza a non curarsi di questo aspetto in paesi che hanno ormai adottato in modo esteso il web, quali il Regno Unito (48%), il Giappone (42%), l’Australia (34%) e gli USA (27%). In Italia il 33% dei lavoratori apre le e-mail ma non gli allegati; un 4% dichiara di fare entrambe le cose. Le aziende che offrono telelavoro sono state raggiunte dalla ricerca e tre su cinque hanno dichiarato di avere in programma aumenti di spesa in sicurezza per il 2008.
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