Guide: passo per passo
La connessione ad Internet
PREMESSA: se non conoscete il significato di qualche parola consultate il nostro Glossario.Aspetti generali
L'accesso al web in ambiente domestico o SOHO (Small Office Home Office) è stato inizialmente reso possibile attraverso connessioni, denominate “remote access” – accesso remoto, realizzate, (in estrema sintesi), mettendo in comunicazione un terminale con un mainframe (computer di grandi dimensioni nato nei primi anni '60, caratterizzato da un'elevata capacità di elaborazione, in grado di supportare più sessioni e la connessione di più utenti) o con un minicomputer (elaboratore meno potente di un mainframe, capace comunque di supportare l'accesso contemporaneo di una pluralità di utenti).
Oggi, invece, esiste un nuovo concetto di accesso remoto, determinatosi a cavallo tra gli anni '70 e '80. In quel periodo, infatti, si verificarono progressi tecnologici così rilevanti e rapidi, da portare a continue modifiche migliorative dei modem, circa ogni 2/3 anni. Oggi, i modem standard hanno una capacità (denominata tecnicamente throughput) di 56 Kbps. Purtroppo, però, questo dato è solo teorico, in quanto di fatto, le dalle caratteristiche della rete esistente, evidentemente obsoleta rendono tale velocità irraggiungibile nella maggior parte dei casi. La rete in questione, denominata PSTN (Public Switched Telephone Network) – o RTG (Rete Telefonica Generale), è basata su un’infrastruttura in rame, spesso soggetta a congestione ed overhead. Per comprendere i fenomeni che la caratterizzano, si può pensare ad una delle autostrade italiane "meno recenti" all'ora di punta: traffico lento... quasi fermo.
Com'è noto, il principale strumento che muove il "lento carrozzone" della connessione ad accesso remoto è il modem, acronimo di MODulatore/DEModulatore. Tale periferica si occupa prevalentemente della conversione dei segnali digitali generati dal PC in altri di formato compatibile con la rete PSTN. Prima di tutto, però, il modem effettua una chiamata (da qui l'uso del termine "dial-up" per definire le connessioni ad accesso remoto), componendo un numero telefonico (o uno dei numeri POP locali o uno dei numeri unici a disposizione dei diversi Internet Service Providers).
In generale, la connessione in dial-up permette di accedere ad Internet mediante un server locale. Più in particolare, il modem del PC dell'utente "remoto" che si appresta ad accedere ad Internet, compone un numero telefonico che permette ad esso di accedere ad uno dei servers locali dell'Internet Service Provider. Quest'ultimo, dunque, opera da tramite per la connessione al web.
Una volta instaurata la connessione il primo problema da affrontare (ma attenzione: non vi è molto da fare) è la velocità. Infatti, come già rilevato, anche se i modem standard più recenti possono raggiungere i 56 Kilobits, e quindi scambiare dati a 7 Kilobytes/secondo, tale velocità resta "sulla confezione del modem", poiché le caratteristiche della rete non la permettono. Ora, se si pensa che la maggior parte delle pagine web ha una dimensione di almeno 50 – 150 KB, risulta chiaro che occorrono in media dai 7 ai 15 secondi perché il web browser termini il caricamento della pagina da visualizzare.
D'altra parte, è senz'altro vero che questo tipo di connessione è (quasi) sempre disponibile ovunque (il quasi è dovuto al fatto che spesso, gli ISP's "dimenticano" gli utenti che utilizzano questo metodo, e quando si verificano guasti o altri problemi, la loro risoluzione viene inserita negli ultimi posti della scala delle priorità). Va aggiunto che la connessione ad accesso remoto non comporta costi eccessivi.
Purtroppo, però vi è un altro aspetto negativo che non si può tralasciare. Oggi, sono sempre più le applicazioni elaborate avendo come target gli utente che dispongono di connessioni veloci, "always-on" e condivise, (in poche parole: l'ADSL). Per rendersene conto, è sufficiente disattivare per qualche minuto i propri software di sicurezza (firewall, antivirus, antispywares, etc.) e verificare quante delle applicazioni installate nel sistema tentano di accedere ad Internet (e quindi cercano di avviare la composizione del numero di connessione) per scaricare aggiornamenti, effettuare verifiche di vario tipo, etc.
Ora, le connessioni dial-up non sono sicuramente nate per questo tipo di utilizzo. A onor del vero la condivisione di una connessione a 56 Kbps è certamente possibile, ma non è certamente stabile ed affidabile (oltre che performante) quanto servirebbe. In particolare, i sistemi operativi Microsoft Windows, implementano un apposito servizio denominato ICS – Internet Connection Sharing, che si occupa appunto di permettere a più utenti di utilizzare simultaneamente un'unica connessione. Tuttavia, spesso ci si scontra con problemi assai complessi, per i quali manca la documentazione e l'assistenza tecnica è sempre più spesso "merce rara".
Configurare una connessione
Per configurare una connessione di accesso remoto con Microsoft Windows XP:
Start > Tutti i programmi > Accessori > Comunicazioni > Creazione guidata nuova connessione e fare click su Avanti > Connessione ad Internet e fare click su Avanti > selezionare Imposta connessione manualmente e fare click su Avanti > Connessione tramite modem remoto e fare click su Avanti > selezionare il modem da utilizzare e fare click su Avanti > digitare il nome dell'ISP e fare click su Avanti > inserire il numero di telefono da comporre per la connessione e fare click su Avanti > digitare Nome utente e Password e fare click su Avanti > Fine.
Indice 1. Introduzione 2. Accesso remoto 3. Errori comuni delle connessioni ad accesso remoto |
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